LIMACCIO s.m.

0.1 limaccio.

0.2 Lat. tardo limaceus (Nocentini s.v. limo).

0.3 Tesoro volg., XIII ex. (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Tesoro volg., XIII ex. (fior.); Simone da Cascina, 1391/92 (pis.).

0.5 Locuz. e fras. limaccio d'acqua 1; limaccio di terra 1.

0.7 1 Lo stesso che limo. 1.1 [In contesto fig.:] bruttura morale; peccato.

0.8 Marta Bartalucci 15.09.2023.

1 Lo stesso che limo.

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 5, pag. 42.18: La bontade dell'acqua puoi tu bene cognoscere, cioè che ella non esca di palude, o di malo stagno, o di vena di solfo o di rame, che 'l suo colore sia lucente, il sapore dolce e di buono odore, che non abbia nullo limaccio dentro...

- Limaccio di terra.

[2] Gl Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 4, cap. 1, pag. 57.14: Anguilla è un pesce che nasce di limacciodi terra, cioè di mota...

- Limaccio d'acqua.

[3] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 25, 121-135, pag. 657.11: la lumaca, o vero chiocciola, che nasce di limaccio d'acqua, stende dalla testa sua due, che paiono corna e ritirale dentro...

1.1 [In contesto fig.:] bruttura morale; peccato.

[1] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 2, cap. 22, pag. 137.12: Altra volta, cognoscendomi peccatrice e fragile, prego Iddio che mi salvi, perché infine all'anima entrano l'acque della concupiscensia e de' peccati, e veggiomi fitta in de' limaccio profondo, in nel pelago grande de' visii, de' quali la tempesta continua mi sommerge.