ZOLLA s.f.

0.1 zolla, zolle.

0.2 Longob. *zolla (DELI 2 s.v. zolla).

0.3 Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Teologia Mistica, 1356/67 (sen.).

0.5 Locuz. e fras. fare zolle 1.1; non curarsene tre zolle 1.2; stare nelle zolle 1.4; vivere tra le zolle 1.4; zolla d'oro 2.

0.7 1 Blocco di terra compatta che si stacca dal terreno quando viene lavorato con l'aratro o con un altro attrezzo agricolo. 1.1 Fras. Fare zolle (di qsa): devastare, distruggere. 1.2 Fras. Non curarsene tre zolle: non interessarsene, non darsene pensiero. 1.3 Meton. Suolo, appezzamento di terreno. 1.4 Estens. Campagna Campagna (in espressioni fras. del tipo Stare nelle zolle e vivere tra le zolle). 1.5 Ammasso di terra compattato adoperato, a mo' di gradone, solitamente per la coltivazione, come spalto per sedersi o per ragioni difensive. 2 Estens. Piccolo pezzo compatto di qsa. [Specif.:] zolla d'oro: pepita d'oro.

0.8 Matteo Agolini 14.09.2023.

1 Blocco di terra compatta che si stacca dal terreno quando viene lavorato con l'aratro o con un altro attrezzo agricolo.

[1] Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 45.2, pag. 554: Se non ti caggia la tua santalena / giù per lo cólto tra le dure zolle / e vegna a man[o] d'un forese folle / che la stropicci e rèndalati a pena: / dimmi se 'l frutto che la terra mena / nasce di secco, di caldo o di molle...

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 26.3: Così poi che 'l Nillo, che discorre da sette porti, lascioe li bagnati campi, e rendeo i suoi fiumi all'antico mare, e 'l fango ricente riscaldoe per lo caldo del sole; i lavoratori volgendo le zolle trovaro molti animali...

[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 2, cap. 3, pag. 56.12: Tutte le ghiove, cioè zolle, si vogliono rompere colla marra.

[4] Boccaccio, Epist., 1361, pag. 1118.17: dal seminare menato [[scil. Serano]] al consolato di Roma, ottimamente, colle mani use a rompere le dure zolle della terra, sostenne la verga eburnea ed esercitò il magnifico ufficio...

[5] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 2, pag. 64, col. 2.35: il lavoratore quando sostiene la forza del sole, quando la rugiada el iaccio, fende anche la terra con ferri e le indomite zolle del campo sottomette al vomere spesso...

[6] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 215, pag. 557.22: Questo Jacopo, essendo ricco orefice, andando a suo' luoghi ad Altomena, ed essendo tra certi contadini, cominciò a ragionare che la spazzatura della sua bottega valea ogni anno più d'ottocento fiorini; e voltosi verso loro, disse: - E voi state sempre qui poveri a rivolgere le zolle!

- [In contesto fig.].

[7] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. 4, pag. 251.16: Fuggi la invidia e li morsi della iniqua sirocchia, la quale la chiara opera con rabbioso dente assanna. Nè non ti dimentichi l'origine dell'umana sorte, vaso di terra, zolla di fango, e cenere misera.

[8] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 85, S. Paolo, vol. 2, pag. 752.19: san Paulo non pur mesi, ma molti anni perseverando ne la battaglia, sì chiaro ne risplendette, non radendo le schianze de la carne con la zolla de la pietra aspra, ma eziandio entrando ne la bocca di quella intendenzi[onev]ole lezione spesse volte, e combattendo contra infinite tentazioni, era più sofferente d'ogne pietra. || Cfr. Legenda Aurea, LXXXV, 219: «non teste gleba saniem carnis radens».

- [Per indicare le dimensioni di un terreno, come fosse un'unità di misura].

[9] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 7, cap. 1, pag. 473.21: elli [[scil. Apollo]] lodava più una lieta capanna per sicurtade, che trista magione per li pensieri e sollicitudini; e poche zolle di terra senza paura, che li grandissimi campi di Lidia pieni di timore...

- [Con valore espressivo].

[10] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 8, terz. 94, vol. 1, pag. 96: Recando il Fiorentin la 'ngiuria a se, / vi cavalcò, e dintorno assediolla, / che nè uscir, ned entrar vi si potè. / Veggendosi que' dentro a tal colla, / e non avendo già, che manicare, / nè per lo innanzi lavorato zolla, / sì s'arrendero a patti, ciò mi pare, / e rimisero i Guelfi in casa loro, / ed un Castel pe' Fiorentin fer fare.

1.1 Fras. Fare zolle (di qsa): devastare, distruggere.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 68, terz. 42, vol. 3, pag. 258: Dov' è il folle, / che contro a Monsignor parole disse? / E non trovandol, di subito volle / disfar le case, e niente s'indugia; / dì sette di Dicembre ne fe zolle.

1.2 Fras. Non curarsene tre zolle: non darsene pensiero.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 62, terz. 80, vol. 3, pag. 196: Nel predetto anno Ugo da Battifolle / Ampinana riprese, e condannato / ne fu; ma non se ne curò tre zolle.

1.3 Meton. Suolo, appezzamento di terreno.

[1] Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.), L. 5, cap. [vv. 261-99], pag. 200.4: Ecco ' malvagi disiderî: siaci licito di non porre le morienti membra in sul duro cespuglio e di non percuotere le zolle fuggendosi l'anima, e di chiedere la mano dritta della moglie a chiuderci gli occhi a la morte ed essere bagnati di lagrime.

1.4 Estens. Campagna (in espressioni fras. del tipo Stare nelle zolle e vivere tra le zolle).

[1] A. Pucci, Rime (ed. Corsi), a. 1388 (fior.), 46.140, pag. 876: Per carnasciale capponi e galline, / partendosi dal viver tra le zolle, / vengono a farsi a' cittadin vicine.

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 215, pag. 559.26: Io l'avea accomandato a due migliori lavoranti che io avesse mai in bottega, ed èvvi tale che guadagna l'anno mille fiorini, e ha nome Miccio, che 'l dovete conoscere pur al nome; ma sapete che vi dico? statevi nelle zolle, e voi zolle averete.

1.5 Ammasso di terra compattato adoperato, a mo' di gradone, solitamente per la coltivazione, come spalto per sedersi o per ragioni difensive.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 228.7: Quivi erano frondi d'alberi nate nelli boschi e scena (luogo delle recitazioni de' poeti) semplicemente sanza maestria quivi era. Il popolo sedeo nelli gradi fatti di zolle, coprendo li aricciati capelli con qualunque foglie fosse.

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 14, vol. 3, pag. 186.13: E diedele pochi baci; sì fatti che una vera vecchia non gli averebbe mai dati. E piegata, sedette in sulla zolla, raguardando e rami chinati per lo tempo dello autunno.

[3] A. Pucci, Novello serm., p. 1333 (fior.), 144, pag. 24: E 'n sulla terza con grave tormento tutta la Città Rossa a conpimento fu piena d'acqua: e con grave lamento / si gridava, / e per la terra rimor si levava / sì come l'Arno la città allagava; / e' bottegai ciaschedun murava / co le zolle.

[4] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 35, pag. 787.36: E finita la signoria de' re nella città nomata dal suo fattore e già lungamente vivuta sotto il libero uficio de' consoli [[scil. a Roma]], si poteano vedere i campidogli non rozzi, con iscaglioni di zolle né di paglia coperti, ma chiari di candidi marmi e d' oro molto lucenti...

2 Estens. Piccolo pezzo compatto di qsa. [Specif.:] zolla d'oro: pepita d'oro.

[1] f Zanobi da Strada, Moralia (ed. Porta), a. 1361 (tosc.), L. 18, cap. 14 rubr., pag. 725.3: Come la sinagoga de' Giudei pote essere ditta luogo di zaffiro e zolled'auro. || Corpus OVI.

[2] f Giustino volg. (ed. Vaccaro), c. 1391/96 (fior.), L. 44: E è quella regione [[scil. la Galizia]] abondevole di rame e di piombo e eziandio di minio, dal quale è dinominato il fiume vicino. E è ricchissima d'oro, in tanto che spesse volte con l'arato truovano zolle d'oro. || Corpus OVI.