SFINIRE v.

0.1 isfinire, isfinite, sfenesca, sfinirà , sfinire, sfinisce; f: isfinita.

0.2 Da finire.

0.3 Palamedés pis., c. 1300: 1.

0.4 In testi tosc.: Palamedés pis., c. 1300; Chiose Eroidi volg. (Gadd.), c. 1315/25 (fior.).

In testi mediani e merid.: Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Portare a termine; concludere. 1.1 Risolvere (una questione, una disputa). 1.2 Dare esecuzione (a una richiesta). 1.3 Pron. Avere termine. 2 Determinare il contenuto di un concetto; definire. 3 Perdere le forze, venire meno.

0.8 Stefano Teti 22.09.2023.

1 Portare a termine; concludere.

[1] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 59, pag. 115.37: quando voi per vostra cortezia m'avete incuminciato a contare vostro conto, or me lo isfinite del tutto, se voi piace...

[2] F Lett. di Margherita a Fr. Datini, 1384-1410 (tosc.), [1394]: La muletta no' mandai per Nannino, perché di qui si partì sonate le 24 ore, ché chosì diliberai che venise chostà, perché sia domattina più presto chostì: no' mi pare che posa nuociere nula; manderolati per Cherichero perché di' che ne vogli venire qua: ghuarda che sia il meglio; s'io l'avesi a fare, no' mi partirei insino che la chosa fose isfinita. || Rosati, p. 62.

1.1 Risolvere (una questione, una disputa).

[1] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 6, pag. 91.24: concessa de cosa che onnuna de lloro se crede essere plu bella dell'altra e crèdesse avere per premio de la soa belleze lo pumo, perzò se nde metteno a lo iudicio tuo, ché per toa sentencia questa questione se sfenesca...

[2] Sacchetti, Lettere, XIV sm. (fior.), X, pag. 97.16: Egli è vero che il gran Monarca è per levarla, e che di lui piglia grande speranza la generazione umana. Se questo mancasse il magno Re gallico sfinirà la questione, de la quale in gran parte forse n'è cagione.

[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 165 rubr., pag. 407.21: Carmignano da Fortune con una nuova immaginazione sfinisce una questione di tavole, passando per la via, la quale non si potea sfinire per chi non avesse veduto.

1.2 Dare esecuzione (a una richiesta).

[1] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 12, pag. 129.8: E con quanta vergogna e con quanta menaczi repruzaro e descazaro lo mio ambassatore ben me l'ayo a memoria et èy cosa manefesta, perché adunqua modo non èy luco honiesto nén convenebele a vuy né a me che eo deya sfinire le soperbe e bructe parole de la vostra ambaxaria: davante vorria essere muorto certamente. || Cfr. G. Colonne, Hist. dest. Tr., p. 107: «verba vestre legationis exaudiam».

1.3 Pron. Avere termine.

[1] f Pistole di Seneca (red. II), XIV s.q. (fior.), L. 7, ep. 54, pag. 26, col. 2.28: Ella [[scil. l'infermità detta "sospiro"]] è brieve e simigliante a una tempesta, l'asalto della quale si sfinisce altressì come per spazio d'una ora: inperciò che puote lungamente morire? || Corpus OVI. Cfr. Sen., Ep., VI, 54, 1: «intra horam fere desinit».

2 Determinare il contenuto di un concetto; definire.

[1] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 6, pag. 92.8: Re carissimo patre, se ad omnen facto che ave homo a fare, vole particularemente sfinire tutte le cose che nce ponno succedere, may non forria nullo homo chi de buon core se mettesse a ffare nulla cosa. || Cfr. G. Colonne, Hist. dest. Tr., p. 63: «particulari deliberatione rimari».

3 Perdere le forze, venire meno.

[1] Chiose Eroidi volg. (Gadd.), c. 1315/25 (fior.), ep. 3 [Briseide ad Achille], ch. L, pag. 390.2: E incontanente gittò la verga inn uno grande fuoco che ivi era, e incontanente la verga fue apresa, e sì tosto come la verga fue apresa così cominciò il fanciullo ad isfinire e venne meno.