POLIZÌA (1) s.f.

0.1 polecia, polezia, policia, policie, policies, polisia, politia, polizie, pollicia, pollicie, ppolicie, pulicia, pulicie.

0.2 Lat. politia (DELI 2 s.v. polizia). || Possibile, spec. nel Difenditore della pace, l'influsso diretto del fr. policie.

0.3 De regno volg., XIII ex. (aret.): 1.

0.4 In testi tosc.: De regno volg., XIII ex. (aret.); <Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.)>.

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

0.5 Anche polìzia (sicuramente in Gid. da Sommacamp., dove rima con iusticia e divicia).

Nota le forme sing. policie e plur. policies del Difenditore della pace, da considerarsi come termini fr. importati dalla fonte.

0.7 1 Forma di governo caratterizzata dalla partecipazione politica di ampi strati di popolazione appartenenti a diverse classi sociali (come forma virtuosa, di cui la democrazia rappresenta la forma deteriore). 1.1 [In senso gen.:] forma di governo. 1.2 Sinedd. Comunità politica, cittadinanza. 2 [In senso gen.:] complesso delle pratiche politiche inerenti alla buona gestione di una comunità e dei suoi affari. 2.1 Atto del governare; gestione del potere politico.

0.8 Daniele Merola 29.09.2023.

1 Forma di governo caratterizzata dalla partecipazione politica di ampi strati di popolazione appartenenti a diverse classi sociali (come forma virtuosa, di cui la democrazia rappresenta la forma deteriore).

[1] De regno volg., XIII ex. (aret.), cap. 1, pag. 169.27: Se donqua si regga per alcuna multitudine, en comune nome policia se chiama, sì come quando multitudine de batallieri nella cità o nella provincia signoreggia. || Cfr. Tomm. Aquin., De regno, I, 3: «communi nomine politia uocatur».

[2] Gl De regno volg., XIII ex. (aret.), cap. 3, pag. 171.26: Contrasta certo a la policia, cioè al bon regimento de la moltitudine, la democratia, cioè el mal regimento del popolo... || Cfr. Tomm. Aquin., De regno, I, 3: «Opponitur enim politie quidem democratia».

[3] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 8, par. 3, pag. 42.5: E giassia che questo motto policia sia comune e ssingnifichi tutte gienere e spezie e maniere di singnoreggiare, tuttavia nell'una di queste singnifichazioni elli ne porta e ssingnificha una spezia di singnoreggiamento attenperato, cioè a ssapere quello nel quale chatuno cittadino aghutamente participa nell'oficio di principare e ssengnoreggiare o di consilglare secondo il digrado e stato e ffaqultà e condizione di lui, al comun profitto e alla volontà e consentimento de' sugietti.

1.1 [In senso gen.:] forma di governo.

[1] Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 12, pag. 380.5: açò che più chiaro se cognosca la malitia d'i tyranni, diremo de l'altre policie, sì como ne distingue lo Phylosopho in lo v° della soa Etica.

1.2 Sinedd. Comunità politica, cittadinanza.

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 16, par. 5, pag. 92.26: fforte è che ttali ellettori quando trovati sono non si discordano e altressì dotta è ellino discordanti non menino tutta la policia in sedizione, siccome si mostra sperienza nella novella elezzione del principio de' romani. || Se non vale piuttosto 2.

2 [In senso gen.:] complesso delle pratiche politiche inerenti alla buona gestione di una comunità e dei suoi affari.

[1] Jacopo della Lana, Par. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 17, v. 55, pag. 2214.29: qui toca l'autore in singularità come per tal caçada abandonarà lo vertuoso overare in politia overo bono comune.

[2] Lancia, Chiose Purg., 1341/43 (fior.), c. 6, vv. 97-108, pag. 553.28: Poi ch'ha parlato in universale del guastamento d'Italia per l'absentia dello 'mperadore, qui in particulare condiscende a li nobili più proximani a Roma, vitiati e caduti per li popoli del vulgo che vivono sanza polisia e ordini legali.

- [Per interpretazione etimologica del grecismo].

[3] Lancia, Chiose Inf., 1341/43 (fior.), c. 23, vv. 94-99, pag. 365.23: L'autore palesa sé a costoro per nome del luogo e vuole che per excellenza s'intenda la cittade di Firenze. E dice villa o al modo francesco, o però che non li pare ch'ella sia cittade, in ciò che non si regge civilemente e secondo polisia.

- Plur.

[4] <Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.)>, c. 1, pag. 10.5: Cato, lo quale fu uno virtuoso e sollicito uomo circa le polizie mondane...

2.1 Atto del governare; gestione del potere politico.

[1] f Chiose Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.), ch. k [V.3.3], pag. 132v.9: Aristotile nel iii° de la Politica dice che la politia d'uno è ottima e ancora di pochi è buona, ma di molti è malagevole che buona sia, però che di molti è malagevole pervenire a sommità di virtù. || Corpus OVI.

[2] Gl Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 9, par. 1, pag. 42.29: della quale chausa tanto ellino come la partita principante e ssengnoreggiante per quelli abbino provenire o avenire più profittevolemente alla policia, cioè a ddire al singnoregiamento e dominazione.

[3] Francesco da Buti, Par., 1385/94 (pis.>fior.), c. 29, 13-21, pag. 763.4: alcuni sono che participano della speculativa e sensitiva, sicchè sono in mezzo grado tra ' detti sue estremi, sicchè sanno ragionevilmente tali abiti reducere in atto, e questi sono diritti uomini dati a policia.

[4] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, par. 78, comp. 13.7, pag. 81: Sede - ne l'alto la viva iusticia. / Divicia - sempre lo ben far possede. / Crede - ben far chi mantene policia.