0.1 politessa, politezza, pulitezze.
0.2 Da pulito.
0.3 Arte Am. Ovid.(C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.): 1.1 [2].
0.4 In testi tosc.: Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 [Rif. al parlare:] modo insieme raffinato e chiaro. 1.1 Modo di essere e di apparire improntato ad eleganza e raffinatezza.
0.8 Elena Pepponi 29.09.2023.
1 [Rif. al parlare:] modo insieme raffinato e chiaro.
[1] Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 9, 94-105, pag. 210.18: la confessione de la bocca dè avere integrità, solidità, chiaressa, politessa e lucidità.
[2] Francesco da Buti, Par., 1385/94 (pis.>fior.), c. 6, 112-126, pag. 213.34: Mercurio significa [[...]] eloquenzia con politezza di lingua; sottigliezza d'ingegno...
1.1 Modo di essere e di apparire improntato ad eleganza e raffinatezza.
[1] Francesco da Buti, Par., 1385/94 (pis.>fior.), c. 6, 43-54, pag. 183.33: questo Quinzio fu quello, come dice lo testo, che fu chiamato Cincinnato; cioè capelluto: imperò che portava li capelli molto arrufati e pendenti giù da la fronte senza avere cura di sua politezza...
- Plur.
[2] Arte Am. Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), L. 1, pag. 421.10: Tu non ti de' andare innettando come femina, né per dilicato liscio lavorarti le carni, perché sono de le femine queste mollezze. [...] Adriana amò Teseus, il quale per nissuno tempo andava con quelle pulitezze; Fedra amò Ipolito, el quale andava tutto sconcio... || Cfr. Ov., Ars am., I, 509-10: «Forma viros neglecta decet; Minoida Theseus / Abstulit, a nulla tempora comptus acu».