RAPPRÈNDERE v.

0.1 rapprese, rappreso, raprende, raprendendomi, raprendere, raprese; f: rapreso.

0.2 Da apprendere.

0.3 Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.): 1.2.

0.4 In testi tosc.: Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.).

0.7 1 [Rif. a una sostanza liquida o fluida (il sangue, il latte):] diventare denso o solido, lo stesso che coagulare (anche pron.). 1.1 Fig. Rendere solido (in una similitudine). 1.2 [Rif. all'acqua:] indurirsi (per congelamento). 2 Pron. [Rif. al fuoco:] accendere di nuovo. 2.1 [Rif. a un sentimento]: incendiare di nuovo o con forza (in contesto fig.). Anche pron. 2.2 [Rif. a un interesse, un'attività:] stimolare di nuovo.

0.8 Gaia Dolfi 28.09.2023.

1 [Rif. a una sostanza liquida o fluida (il sangue, il latte):] diventare denso o solido, lo stesso che coagulare (anche pron.).

[1] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. VIII, cap. 26 rubr., pag. 671.16: Del sangue e del lacte il quale si raprende ne lo stomaco.

- [Rif. al formarsi del feto nel grembo materno].

[2] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Sap 7, vol. 6, pag. 104.8: [2] Per tempo di X mesi rappreso fui in sangue, del seme dell' uomo, e di dilettamento convenevole di sonno. || Cfr. Sap. 7, 2: «coagulatus sum in sanguine».

1.1 Fig. Rendere solido (in una similitudine).

[1] f Zanobi da Strada, Moralia (ed. Porta), a. 1361 (tosc.), L. 9, cap. 28, pag. 397.6: Or non m'hai tu premuto, come latte, e hami rapreso come cacio? || Corpus OVI.

1.2 [Rif. all'acqua:] indurirsi (per congelamento).

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 59.58, pag. 200: Sicome per fredura / l'agua in ghiacc[i]a raprende...

- [Rif. alle lacrime].

[2] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 33, pag. 273.6: E dà l'altore loro questa pena che gli mette nella ghiaccia tutti rovesci e cche lle loro lagrime chome son fuori de' loro occhi che subito sieno raprese e ghiacciate in su' loro occhi...

2 Pron. [Rif. al fuoco:] accendere di nuovo.

[1] Marchionne, Cronaca fior., a. 1385, Rubr. 40, pag. 22.33: In Firenze nel quartiere di porta S. Maria s'apprese il fuoco in casa di [...] e dipoi due anni appresso si rapprese, e fe' grandissimo danno.

2.1 [Rif. a un sentimento]: incendiare di nuovo o con forza (in contesto fig.). Anche pron. || Att. solo in Chiaro Davanzati.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 30.6, pag. 111: Uno disio m'è nato / d'amor tanto corale, / che non posso altro ch'ello: / come fuoco stipato, / tutor sormonta e sale, / raprendendomi 'n ello.

[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 27.7, pag. 245: così Amor li suoi amanti raprende / d'un disïoso foco a le fïate...

2.2 [Rif. a un interesse, un'attività:] stimolare di nuovo.

[1] Lancia, Chiose Purg., 1341/43 (fior.), c. 30, vv. 28-48, pag. 816.25: Vuole l'autore qui figurare ch'egli già amòe lo studio della theologia e poi cessòe da esso. Ora il comincia a raprendere, dicendo che in tale admiratione si rivolse a Virgilio, cioè al giudicio della ragione. || A meno di non intendere come sogg. l'autore, nel qual caso varrebbe 'ridare forza' (allo studio).