TURBOLENTO agg.

0.1 torbolente, torbolenti, torbolento, torboliento, torbollenta, torbollente, turbolenti, turbolento, turbulenta, turbulente, turbulentissimu, turbulento, turbulentu; f: turbolenta.

0.2 Lat. turbolentus (DELI 2 s.v. turbolento).

0.3 Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.): 1.2.

0.4 In testi tosc.: Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.); <Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.)>.

In testi sett.: Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342: Enselmino da Montebelluna (ed. Andreose), XIV pm. (trevis.).

In testi mediani e merid.: Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Destr. de Troya, XIV (napol.); Stat. Montecassino, XIV (luc.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 [Rif. all'aspetto di un oggetto:] privo di trasparenza, lo stesso che torbido. 1.1 [Rif. all'incarnato:] lo stesso che fosco. 1.2 [Rif. all'atmosfera:] non limpido, oscuro (anche a causa del tempo burrascoso). 1.3 [Rif. al mare:] agitato, burrascoso. 2 [Rif. a una persona, all'indole, allo stato d'animo o al comportamento:] agitato o pronto ad agitarsi, disordinato o che causa disordine. 2.1 [Rif. a una situazione, a un evento:] disordinato e confuso. 2.2 Estens. [Con rif. alla vita pubblica:] confuso e agitato (partic. a causa di discordie).

0.8 Federica Maria Giallombardo 02.10.2023.

1 [Rif. all'aspetto di un oggetto:] privo di trasparenza, lo stesso che torbido.

[1] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 14, pag. 151.12: Corniola è una petra rossegna in collor cliaro e torbolente e somegiante di collor de carne fresca lavata cum aqua.

1.1 [Rif. all'incarnato:] lo stesso che fosco.

[1] <Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.)>, c. 30, pag. 532.16: Adre, cioè oscure e turbolenti; ed in gramatica dice atre: ater, atra, atrum. Quando uomo piange, così abuia e oscura nel viso...

1.1.1 [Rif. agli occhi:] offuscato.

[1] Enselmino da Montebelluna (ed. Andreose), XIV pm. (trevis.), lamentatio, cap. 5.632, pag. 526: «Omè, fiiol dolcissimo, / non è quî ochi quî ch'eran lucenti / più che no è il sol quand'è più chiarissimo? / Omè, ch'io veço lor sì torbolenti / ch'io non so come la vita resista / ale mie grave pene e ai tormenti.

1.2 [Rif. all'atmosfera:] non limpido, oscuro (anche a causa del tempo burrascoso).

[1] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 96, pag. 326: Cha con volge argoliose / [[scil. Satana]] volse senioreiare, / perçò 'l fece caschare / Deo in aier turbulentu.

[2] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. 20, cap. 24, vol. 8, pag. 222.16: quelli elementi, che stanno in questa bassa parte del mondo tempestosa e turbolenta... || Corpus OVI.

[3] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 31, pag. 267.22: commo navecavano ben securi et erano indell'alto mare, subitamente quillo ayro sereno fo facto torboliento e feroce, e per la multa copia delle nuve, ombrose multo et acquose, sopervenne a lloro habundantia de gran ploya...

1.3 [Rif. al mare:] agitato, burrascoso.

[1] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 14, pag. 70.2: eran chomo quasi s'i fossan menai in meçço del mar: [[...]] in le maior tempeste e bruçi, in le desmesurae onde, in loghi torbolenti e ruinosi perigoli, sença governaor che reçan la nave... || Cfr. G. Crisostomo, Neminem, 11:«ubi tempestates et turbines et procellae et immanium fluctuum ruinae».

[2] Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 12, 1-15, pag. 275.12: ecco che seguita la similitudine, ponendo qui la barca che significa la volontà, la quale ci mena per l'opere buone e rie, come la barca per lo mare turbolento e tranquillo.

2 [Rif. a una persona, all'indole, allo stato d'animo o al comportamento:] agitato o pronto ad agitarsi, disordinato o che causa disordine.

[1] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 42, pag. 196.16: Non griderà, e non mormorerà, e non si udirà la voce sua di fuori per suo gridare, nè non fia tristo nè turbulento. || Cfr. Is. 42, 4: «Non erit tristis, neque turbulentus».

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 2, vol. 2, pag. 64.21: Gayu Neyu Carbuni tribunu di lu populu, turbulentissimu vindicaturi di la coniuraciuni di Graccu, la quali eri nuvellamenti abatuta et oppressa, et issu medemmi era commu facula ardentissima di scandali qui nassianu intra la terra... || Cfr. Val. Max., VI, 2, 3: «turbulentissimus».

[3] Stat. Montecassino, XIV (luc.), pag. 71.19: Lu celleraro de lu monastero sia scilto de la congregacione, e che sia savio, maturo de costume, no(n) multo manducatore, sobrio, (et) no(n) sup(er)bo, no(n) turbulentu, no(n) i(n)iuriosu...

- [Rif. a un'opinione (falsa):] confuso o che crea confusione.

[4] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. 4, cap. 30, vol. 2, pag. 182.19: La qual cosa ha generate le false opinioni, e turbolenti errori, e le superstizioni delle vecchie. || Corpus OVI.

2.1 [Rif. a una situazione, a un evento:] disordinato e confuso.

[1] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 4, cap. 35, Abram, pag. 1327.24: E stando così rinchiuso e remoto dalla turbulenta conversasione delle genti, venne in breve tempo a grandissima pace di mente...

[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), Proemio, pag. 7.12: la comedia à torbido principio e lieto fine, e così à questo poema, che prima tratta dell'inferno e de' vizi, che sono cosa turbulenta e all'ultimo tratta delle virtù e della felicità de' beati che è cosa lieta.

- [Rif. a una narrazione (l'Inferno di Dante)].

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, Accessus, par. 25, pag. 6.22: si può comprendere, che la comedìa abbia turbulento principio e pieno di romori e di discordie e poi l' ultima parte di quella finisca in pace e in tranquillità.

2.2 Estens. [Con rif. alla vita pubblica:] confuso e agitato (partic. a causa di discordie).

[1] f Valerio Massimo, red. V2 (ed. Lippi Bigazzi), c. 1346 (tosc.), L. 3, cap. 8, pag. 51r.4: Nella seguente narratione si manifesterà G. Pisone essersi portato maravigliosamente e constantemente consolo nel torbolento stato della republica. || Corpus OVI; cfr. Val. Max., III, 8, 3: «turbulento rei publicae statu».

[2] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. 19, cap. 5, vol. 8, pag. 41.1: or che è la cittade, che quanto maggiore è, tanto la corte sua di liti e quistioni e criminali e civili è più piena, eziandio che si riposino, non solamente le turbolenti, ma eziandio più spesso anche sanguinose sedizioni, e battaglie civili [[...]]? || Corpus OVI.