VELUME s.m.

0.1 velume; f: vilume.

0.2 Da velo 1.

0.3 Jacopo della Lana, Purg. (Rb), 1324-28 (bologn.): 1.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Rime, a. 1375.

In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg. (Rb), 1324-28 (bologn.).

0.5 Locuz. e fras. fare velume 2.1.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Ciò che serve a velare, lo stesso che velame. Fig. Elemento retorico o narrativo che ostacola la comprensione del senso di un testo. 2 Ciò che fa da schermo alla luce del sole (le tenebre). 2.1 Locuz. verb. Fare velume: oscurare (la luce del sole passandole davanti)?

0.8 Gaia Dolfi 28.09.2023.

1 Ciò che serve a velare, lo stesso che velame. Fig. Elemento retorico o narrativo che ostacola la comprensione del senso di un testo.

[1] Jacopo della Lana, Purg. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 8, v. 19, pag. 1090.15: Qui vol dire l'autor: l'alegoria che pono è sì chiara c'ogne velume che la fesse oscura è sì sotile che cum l'ingegno facilemente se pò decernere.

2 Ciò che fa da schermo alla luce del sole (le tenebre).

[1] f Nicc. Soldanieri (ed. Bongi), a. 1385 (tosc.), Dato che fu..., 4, vol. 2, pag. 309: Dato che fu a questo mondo il lume / e facto lecto al mare, / schiarìo la terra ond'era prima scura; / e rocto delle tenebre il vilume, / il padre a disegnare / cominciò propio l'uomo a sua ficura. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

2.1 Locuz. verb. Fare velume: oscurare (la luce del sole passandole davanti)?

[1] ? Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. II [Dubbie], 39.48, pag. 213: Tu [[Annibale]] vedesti per l'aere far velume / ne' tuo castelli la fraterna testa.