RIAMARE v.

0.1 arami, riama, riamare, riamarlo, riamato.

0.2 Da amare 1

0.3 Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.): 1.

0.4 In testi tosc.: Esp. Pseudo-Egidio, XIV pi.di. (tosc.); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1341 (pis.); f Bianco da Siena, 1370-99 (sen.).

In testi sett.: Poes. an. ven., XIV in. (3).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Contraccambiare un sentimento d'amore (anche in contesto relig., nei confronti di Dio).

0.8 Marco Venturini 05.10.2023.

1 Contraccambiare un sentimento d'amore (anche in contesto relig., nei confronti di Dio).

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 25.213, pag. 156: Da poi che tu non ami / te, ma quella bontade, / cert' èi per veretade / c' una cosa se' fatto: / bisogno è che t' arami / sì co Sua caritade, / en tanta unitade / en Esso tu si' atratto.

[2] Poes. an. ven., XIV in. (3), 5, pag. 230: Valor dà Amor, e zientilezza 'l ciama, / che 'l suo suggetto onora, / sì ch'esso vi dimora / per esser di sua prole acompagnato. / E sua vertù chi ama, lu' riama, / perché de sé 'namora; / aprende 'l bel di fora, / ch'a zientil cor sientimento ha dato.

[3] Esp. Pseudo-Egidio, XIV pi.di. (tosc.), pag. 210.19: ragione dell'amore è solamente essere riamato, onde ogne altra cosa che ne l'amore si dimanda fuor di questo è mercede e prezzo...

[4] f De amicitia volg. (red. A), a. 1330 (tosc.), pag. 144.6: Qual cosa è più sconcia che dilettarsi in molte cose vane, come in onore, in gloria, in fama, in case, e in vestimenta, e in adornamenti di corpo; e non dilettarsi grandemente in animo fornito di virtù, il quale possa amare e riamare? || Corpus OVI.

[5] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1341 (pis.), L. 1, cap. 8, vol. 1, pag. 48.33: Mostraci anco la cortesia e la carità di Dio in ciò, che per nostra salute mandò il proprio Figliuolo alla morte, il quale beneficio ci conforta molto, e toglie ogni cagione di disperazione, e sgomento, ed infiamma il cuore nostro a riamare tanto e tale benefattore...

[6] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1341 (pis.), L. 1, cap. 41, vol. 2, pag. 45.33: Or di questa materia, cioè, come per contemplazione delle creature, a noi date, e per noi fatte, sia da amare Dio, molto bene, e quasi più singolarmente, che altro Santo, ne parla Ugo da s. Vittore in quel libro, che fece dell'Arra dell'anima, nel quale mostra all'anima la sua dignità, e come ella è sposa di Dio, e come esso Dio in arra, e segno di amore le ha date tutte le creature, ed inducela per questo rispetto a riamarlo.

[7] f Bianco da Siena, 1370-99 (sen.), 36.1070, pag. 566: Per suo amore t'ama solamente / e in te si riama quel dolcissimo / amor divin dal Padre procedente / e dal Figliuolo, uno Dio altissimo. || Corpus OVI.