SCOMPAGNARE v.

0.1 iscompagnate, scompagna, scompagnare, scompagnata, scompagnato, scompagne, scompagnerebbe, scompagno, sconpagnata; f: scompangna; scompagnarla.

0.2 Da compagno (DELI 2 s.v. scompagnare).

0.3 Mazzeo di Ricco (ed. Contini), XIII sm. (tosc.): 1.2.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Mazzeo di Ricco (ed. Contini), XIII sm. (tosc.); f Proverbi e modi prov., XIII/XIV (sen.); Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior).

0.7 1 Privare di un compagno o di una compagnia. 1.1 Separare e allontanare i membri di un gruppo. 1.2Pron. Allontanarsi o distaccarsi (da qno o qsa). 2 Disgiungere (rif. ad astratti).

0.8 Valeria Carrieri 20.06.2017.

1 Privare di un compagno o di una compagnia.

[1] F Lett. comm., 1385-1407 (tosc.), [1388]: Quest'è troppo male ch'elle stia sola, ed è grande vergognia de' miei parenti e de' suoi più che di me, ché non sanno trovare, se monna Margherita non puote o non vuole, un'altra buona donna che lla faccia compagnia. Io per me l'avevo lasciata acompangniata, ma è piaciuto a Dio scompagnarla. || Hayez, Naddino Bovattieri, p. 509.

- [Con rif. all'amore].

[2] Ricciardo d. Albizzi (ed. Carducci), XIV m. (fior.), Che fate, donne, 41, pag. 143: Ben se' piú cruda [[scil. la Morte]] che null'altra e fera / ad aver tale amore scompagnato, / e bene hai dimostrato / a lei e a me quanto ben scompiglia / tuo colpo e tuo pavento.

[3] f Cassiano volg. (B), XIV m. (tosc.), Collaz. XVI, cap. 3, pag. 193.23: Questa è [[una maniera d' amore]], ciò dico, quella che non si rompe mai per veruni avvenimenti, e non solamente non la può scompagnare, o disfare spazio di luogo, o di tempo, ma la morte non la può disfare. || Corpus OVI.

[4] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 27.11, pag. 35: La mansueta vostra et gentil agna / abbatte i fieri lupi: et così vada / chiunque amor legitimo scompagna.

1.1 Separare e allontanare i membri di un gruppo.

[1] f Cassiano volg. (B), XIV m. (tosc.), Collaz. XVI, cap. 8, pag. 195.54: Onde come il nemico scompagna tosto i frati che sono ancora carnali e fievoli per la vile e per la terrena sostanza, così semina discordia fra quelli che sono spirituali per la varietà delli intendimenti. || Corpus OVI.

1.2 Pron. Allontanarsi o distaccarsi (da qno o qsa).

[1] Mazzeo di Ricco (ed. Contini), XIII sm. (tosc.), 1.45, pag. 151: Or veg[g]io ch'è provato / zo ch'aud[ï]o contare, / c'assai ha guadagnato / chi si sa scompagnare / da mala compagnia.

[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 325.88, pag. 403: con voci anchor non preste, / di lingua che dal latte si scompagne.

[3] f Poes. an. tosc., p. 1397, O caro, 4, pag. 150: O caro amico, o fratello, o compagno, / o Grigor mio, o tu non mi rispondi, / perché da gli occhi miei morto t'ascondi? / Perché da te, dolente me, scompagno? / Oimè, che farò io? || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[4] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 140, pag. 314.29: egli è meglio corta follìa che lunga, e farò come colui che dice: «Uno, due e tre, io mi scompagno da te»; e con voi non ho più a fare nulla, e l' oste ne sia testimone; - e vassi con Dio.

- [Prov.].

[5] f Proverbi e modi prov., XIII/XIV (sen.), pag. 119.17: Molto guadagnia ki da mal compagno si scompangna. || Corpus OVI.

2 Disgiungere (rif. ad astratti).

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, cap. 12, pag. 125.14: Per certo, questo mondo di tanti contrari e parti diverse non sarebbe in uno convenuto, se non fosse uno che le cose congiugnesse così diverse; ma le congiunte, la diversità delle nature discordevole scompagnerebbe e divellerebbe, se non fosse uno il quale, quel ch' egli ha tessuto, insieme contenesse. || Cfr. Boezio, Consol. Phil., III, 6: «Coniuncta vero naturarum ipsa diversitas invicem discors dissociaret atque divelleret, nisi unus esset, qui quod nexuit contineret».

[2] Esopo tosc., p. 1388, Cap. 63, pag. 254.8: Avendo fatta piena concordia il pastore e ' lupo, discordandosi la malvagia mente del lupo dalle sue dolci parole e tenendo l'amaritudine della malvagia mente sotto la dolciezza dell'apparente umiltà, disse: "Amico mio, io sono molto spaventato della garrevole bocie del cane, perciò ch'egli sparte il nostro amore col suo abaiamento e domanda di scompagnare il bene della pacie".