SCOMPIGLIO s.m.

1 Stato di disordine e confusione. [In partic.:] turbamento dell'equilibrio sociale, tumulto.

[1] Brunetto Latini, Pro Ligario, a. 1294 (fior.), pag. 173.8: Certo no: che bene sarebbe quella ambasciata stata piena di disiderio e sollicitudine per lo smisurato amore de' fratelli; e qui sarebbe potuto stare con piano animo distretto con essi in sul grande scompiglio della guerra? || Cfr. Pro Lig., 5, p. 67: «hic aequo animo esse potuit belli discidio distractus a fratribus?».

[2] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 4, cap. 11, vol. 1, pag. 379.16: conciosiacosachè la città d'Ardea fosse vuota di gente per lo scompiglio e per la guerra che tra loro era stata... || Cfr. Liv., IV, 11, 3: «quoniam civitas Ardeatium intestino tumultu redacta ad paucos esset».

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 62, vol. 3, pag. 141.15: ma come piacque a dDio, si scoperse il trattato, e non vegnendo loro fatto, si partirono e missono fuoco nel campo, e arsene gran parte; per la qual novità fu grande scompiglio alla nostra oste.

[4] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 914, pag. 406.2: Essendo lo seguente dì del parlamento in palagio raunati li 103 e li 43 di che in effetto lo scompiglio fu subito, e quasi ogni uomo volea mandarli fuori...

- Femm.

[5] f Jacopo Alighieri, Dottrinale, a. 1349 (fior.), cap. 49.4, pag. 273: Sotto tal conditione / il buon huomo ha cagione / di regger sua famiglia / sanza gara o scompiglia, / la qual, chi con lei erra, / non è mai maggior guerra... || Corpus OVI.