SCONGIURO s.m.

0.1 ischongiuro, iscongiuri, iscongiuro, sconçur, sconçuro, scongiuri, scongiurio, scongiuro, sconiuriu, sconzuri, scunçuri, scunçuro, scuniuri.

0.2 Da scongiurare.

0.3 Caducità , XIII (ver.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.).

In testi sett.: Caducità , XIII (ver.); Jacopo della Lana, Purg. (Rb), 1324-28 (bologn.); Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.).

0.7 1 Formula magica finalizzata all'evocazione di forze sovrannaturali. 1.1 Rito o formula per scacciare il maligno; lo stesso che esorcismo. 2 Richiesta pressante, esortazione a compiere azioni per lo più in nome di Dio, di persone o di valori ritenuti sacri o particolarmente cari.

0.8 Sara Maria Fantini 15.11.2021.

1 Formula magica finalizzata all'evocazione di forze sovrannaturali.

[1] Caducità , XIII (ver.), 199, pag. 661: Quan' tu creerai esro plu segur, / ela verà cum' fas lo lar e 'l fur: / no t'à valer percanto né sconçur / ke no te taio pe-la soa segur.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 6, cap. 21 rubr., pag. 192.16: Come, per gli scongiuri di Erittona, l'anima rientrò in quel corpo.

[3] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 4, pag. 237.5: questa promette di sciogliere con iscongiuri le menti e far istar ferma l'acqua de' fiumi e volgere lo corso delle istelle.

[4] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 4, pag. 76.9: kì illa prumecti di fari rumaniri a kistu Eneas cum soy scuniuri, et farrà stari ferma l' acqua di li fiumi et vulgirà lu cursu di li stilli.

[5] Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.), pag. 317.3: pochi sono che quell' arte sappiano adoperare, ma, per udita o per loro avviso, truovano certi incantesimi, iscongiuri, iscritture, brievi e legature...

[6] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 5.13, pag. 196: Io tenea prima li scongiuri a sonio, / ma non da poi ch'udio da' più contare / come Riccier Giovanni giunse al conio.

1.1 Rito o formula per scacciare il maligno; lo stesso che esorcismo.

[1] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 1, cap. 10, pag. 28.23: e chisti demonij cachava per sconiuriu de orationj, in lu quali continuamenti vacava.

2 Richiesta pressante, esortazione a compiere azioni per lo più in nome di Dio, di persone o di valori ritenuti sacri o particolarmente cari.

[1] Jacopo della Lana, Purg. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 26, v. 61, pag. 1486.10: Satesfatto meser Guido e i compagni, sì 'l domanda cum sconçuro ch'el ie diga chi ell' è et anche chi fo quello altro coro che va dredo a le soe spalle, çoè che va in opposita parte.

[2] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 3, cap. 1, pag. 128.17: Paolino costretto per li molti scongiuri che quello gli avea fatto, non potendo più occultare lo stato suo, risposegli ch' era stato vescovo.

[3] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 3, cap. 1, pag. 161.14: constreito Paulin per li monti scunçuri che quelo li avea faiti, non possando pu occultà-o lo so stao, resposeli ch' el era stà vesco.

[4] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 8, pag. 335.12: Questo sì fatto parlare si è uno iscongiuro che fa quest'altro ispirito a Dante, che debba riportare di lui novelle quando egli ritornerà al mondo.