0.1 victuperevoli, vitiperevole, vitoparevole, vitoperevile, vittuperevoli, vituperevile, vituperevol, vituperevole, vituperevoli.
0.2 Da vituperare.
0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.
0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Albertano volg., 1275 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.): Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi).
0.7 1 Meritevole di vituperio, che suscita riprovazione o vergogna (detto di una persona, di un atto, di un comportamento o di una parola). 1.1 Peccaminoso, dissoluto o gravemente ingiurioso verso una divinità o una morale religiosa. 1.2 Riprovevole in quanto segno di codardia e viltà. 1.3 [Di un trattato di pace:] che impone umilianti compromessi. 2 In cattiva salute. 2.1 Dannoso alla salute.
0.8 Emanuele Ventura 27.01.2021.
1 Meritevole di vituperio, che suscita riprovazione o vergogna (detto di una persona, di un atto, di un comportamento o di una parola).
[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 26, pag. 282.8: E non domandare cagione d'ognie cosa al tuo amico, però che dice 'l Savio: che chi domanda cagioni vuolsi partire dall'amico; e d'ogni tempo serrai vituperevole.
[2] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 12, pag. 96.29: Et a rragione è da rifiutare l'amistade del'avaro, p(er)ciò ke sì come disse (Iesu) fil(ius) Syrac: «Neuna cosa è più vituperevole ke l'avaro.
[3] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 5, pag. 291.11: Et dunqua per merito è da rifiutare l'amistà del'avaro; però, sì come disse Yhesù Sirac, nessuna cosa è pió vitoperevile che l'avaro...
[4] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 22, pag. 23.15: Della vituperevole vita che menasti quando fosti giovane, direi, se fosse tempo e stagione.
[5] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 583, vol. 1, pag. 361.16: maggiormente nel dì de la detta festa sia usato di fare el generale mercato ne la città di Siena et le bottighe tenere aperte et vendere et comprare di tutte le mercantie, et ancora fare molte cose sconvenevoli et disoneste, la quale cosa è assai vitoparevole a sostenere...
[6] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 387.3: Colui che tace è fermo, colui che molte vituperevoli cose dice alla giovane, domanda che li sia sodisfatto.
[7] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 3, cap. 50, vol. 1, pag. 314.14: Ma quando la vidi dinanzi da me deliberata a vergogna, a guisa di serva, a me parve che fosse il meglio di perderla per morte, che di lasciarla in sì vituperevole vita...
[8] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 84, pag. 49.1: Raconta l'autore che in uno paese d'Africa le femine guadagnavano la dote loro per amore carnale e poi si maritavano, e, avegna che 'l maritaggio loro fosse onesto, nondimeno era assai vituperevole.
[9] <Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.)>, c. 15, pag. 272.24: in ciò ch' io conobbi quanto, ed in che casi è permesso d' adirarsi, per lo essemplo di Nostra Donna; e quanto sia vitiperevole la iracundia, per la moglie di Fisistrato...
1.1 Peccaminoso, dissoluto o gravemente ingiurioso verso una divinità o una morale religiosa.
[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 12, pag. 100.3: (Et) p(er)ciò neuna cosa è così vituperevole (e) pestilentiale come lo desiderio carnale, ke qua(n)do elli è gra(n)de (e) lungo ongne lume dell'anima spengna».
[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 31, vol. 3, pag. 107.7: Anche è una dilettazione secolare, la quale è partita dal movimento della natura, ed è senza comparazione cosa più vituperevole che la fornicazione, o l'adulterio, cioè giacere l'uno maschio con l'altro.
[3] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 46, pag. 216.21: E come nella coppa de' re ogni piccola immondizia è più abominevole; così nelli cherici ogni peccato è più vituperevole, e grande schifezza ne viene al Re di vita eterna.
[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 35, pag. 308.24: Ma ancora che questo fosse grandissimo fallo, quanto fu più vituperevole quello che Pasife commise, la quale il vittorioso marito, re di cento città, non sostenne d' aspettare, ma con furiosa libidine essere da un toro ingravidata sostenne?
[5] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 6.11, pag. 25: Concupiscenza è 'l primo e 'l più duro; / E solamente in corporal diletto / Consiste, e ma' non cade in cuor d' uom puro. / Però ch' egli è fondato in un effetto / Vituperevole a Dio ed al mondo...
1.2 Riprovevole in quanto segno di codardia e viltà.
[1] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 8, cap. 26, vol. 2, pag. 262.27: Li Sanniti, ch'erano schiusi della città, sì come furo più presti al fuggire; così la fuga loro parve più laida e più vituperevole, poi ch'elli furo fuori del pericolo...
[2] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 92, pag. 52.30: Deh, quale cosa è così malagevole per facto come di comandare vituperevole tornata nella sua propria terra a la congiunta compagnia della schiatta e delle ymagini de l'armi?
[3] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 6, cap. 41, pag. 167.22: L' animo mio ancora, in questo tempo a me massimo profeta, indovina Ispagna dovere essere nostra in brieve tempo, e di quinci ogni cartaginese nome il mare e le terre dovere empiere di vituperevole fuga.
1.3 [Di un trattato di pace:] che impone umilianti compromessi.
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 14, pag. 308.4: Caio Popilio, l' altro ambasciadore, acciocchè il rimanente dell' oste, ch' era fuggita nel campo, morta non fosse, istadici e la metà di tutte le cose dell' oste, vitiperevole patto facendo, a' Tigurini diede.
[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 23, pag. 348.17: fanno [[scil. troppi spessi dilicati mangiari]] abbondare ne la bocca e nel naso e ne li orecchi molta cosa puzzolente, et, brevemente, reddono l'uomo tutto vituperevole e gualercio et male costumato.
- [Rif. a una ferita infetta].
[2] Stat. fior., c. 1324, cap. 6, pag. 28.2: Ma se alcuno grande fedisse, overo facesse fedire con alcuna generazione di ferro overo d' arme alcuno popolano de la città di Firenze overo del contado di Firenze, studiosamente overo pensatamente, nel volto sì che sangue uscisse di quella fedita, e la fedita fosse vituperevole...
[1] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 86, pag. 345.23: Sua carne [[scil. della volpe]] sì ène calda et viscosa, vituperevile nutrimento; salvo che in autu[n]no ène miglore.