0.1 ispara, isparar, isparare, isparato, isparò, spara, sparalla, spàralle, sparallo, sparando, sparano, sparar, sparare, spararollo, spararonlo, spararono, sparasse, sparata, sparatelo, sparati, sparato, sparava, spariamo, sparii, sparò, sparole, sparolli, sparonsi; f: sparangli.
0.2 Da parare 1 con s- intensivo.
0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Poes. an. pis., XIII ex. (4); Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.); Ingiurie lucch., 1330-84, [1366].
In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.).
In testi mediani e merid.: Anonimo rom., Cronica, a. 1360.
0.7 1 Aprire il ventre a qno, sventrare. 1.1 [Con rif. a un animale, per estrarne le interiora prima di cucinarlo (anche assol.)]. 1.2 [Con rif. a una donna gravida, per estrarre il feto]. 1.3 [Con rif. a una parte del corpo:] aprire in due con un taglio, squarciare. 1.4 [Rif. al supplizio dello sventramento]. 1.5 [Rif. alla dissezione di un cadavere]. 2 [Per prob. errore di trad.].
0.8 Irene Angelini 18.10.2022.
1 Aprire il ventre a qno, sventrare.
[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 181.12: tagliando i parenti et uccidendo il fratello e sparando la madre».
[2] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 107.1, pag. 45: Dipinto v'è come sparar lo fece / e vide nel polmon due mastre vene...
[3] Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.), 7, pag. 494.7: Elli è uno ucello che quando hane preso, tanto lo spara che li trae lo cuore del corpo, e di quello si pasce...
1.1 [Con rif. a un animale, per estrarne le interiora prima di cucinarlo (anche assol.)].
[1] f Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 154, pag. 53.6: el meçço scortica e spara e lava molto coll'aqua dolce, e fallo tanto bollire ke lle spine si spicchino dalla carne... || Corpus OVI.
[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 1, pag. 205.26: Quelli s'apparecchiano alla preda che dieno mangiare: leva· llo' le cuoia da dosso e spàralle.
[3] Doc. fior., 1360-63, pag. 74.17: Pagai per far conciare due porci vivi che avemmo hoggi cioè uccidere, abbruciare, raschiare, sparare et trarne le cose dentro s. xv...
[4] Francesco da Buti, Par., 1385/94 (pis.>fior.), c. 4, 40-54, pag. 112.16: li venne uno pescio a dosso, lo quale l'angelo comandò ch'elli pilliasse e sparasse e pilliasse lo cuore e 'l fele, e l'avanzo insalasse per averlo a mangiare nella città, e le intestina riservasse.
- [In contesto fig.].
[5] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 14.37, vol. 1, pag. 142: Quella pena t'er' amara / ké 'l videve stare in âra: / com'angnello ke se spara, / stava molto patïente.
[6] Poes. an. pis., XIII ex. (4), 1.37, pag. 27: Q[ue]lla pena t'era amara, / ché 'l vedevi stare in ara, / [c]om angelo che ssi spara / stava molto patiente.
1.2 [Con rif. a una donna gravida, per estrarre il feto].
[1] Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 11, v. 79, pag. 364.10: sì com' era alcuni che mançava carne humana, altri che sparava femene gravede per desipar loro feto over creature.
[2] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 28, pag. 200.10: ma perch'ella era pregna di lui e presso al parto, la fece sparare e trassele di corpo il figliuolo, ch'ebbe poi nome Bacco...
[3] f Bonsignori, Metam. Ovid., 1375/77 (castell.>tosc.), L. 2, all. E, pag. 160.23: la donna era gravida e presso al parto, la qual poi che fu morta la fe' sparare e trassene fuora um bel figliuolo, el qual fu poi chiamato Esculapio... || Corpus OVI.
1.3 [Con rif. a una parte del corpo:] aprire in due con un taglio, squarciare.
[1] <Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.)>, c. 9, pag. 155.22: Teseo prese il regno di Medussa, tagliole la testa, sparole il ventre, del cui sangue nacque il Pegaso...
1.3.1 Pron. [Rif. alle interiora:] disperdersi (a causa di una lacerazione).
[1] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 45, S. Mattia, vol. 1, pag. 366.2: andò e impiccossi per la gola, e impiccato crepò per mezzo e sparonsi le 'nteriora sue. || Cfr. Legenda aurea, XLV, 58: «diffusa sunt viscera eius».
1.4 [Rif. al supplizio dello sventramento].
[1] Fr. di Giov., Ricord., 1342-48 (fior.), pag. 144.31: e fue istrascino così morto per tuta Firençe, e moçolgli il bracio, e poi fue inpichato pe' piedi in sulla piaça di Priori, e uno fanciulo lo sparò.
[2] Anonimo rom., Cronica, a. 1360, cap. 12, pag. 100.16: Fu sparato e fu appeso per li piedi.
- [In espressioni enfatiche o minacciose].
[3] Ingiurie lucch., 1330-84, 209 [1366], pag. 61.9: Sosse puctane, che al corpo di Dio co(n)verrà ch'io vi sparii.
[4] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 30, pag. 109.5: ma il desiderio che io vi veggio dell'onore del mio Signore Jesù Cristo mi farebbe mille volte per voi isparare...
1.5 [Rif. alla dissezione di un cadavere].
[1] f Declamazioni di Seneca volg., a. 1392 (tosc.), L. 10, decl. 5, pag. 225.4: l' essemplo avete da' medici che comperano gli uomini dannati alla morte per fare la notomia, e sparangli, e veggono ogni cosa e ogni congiuntura, e medicano meglio. || Corpus OVI.
2 [Per prob. errore di trad.].
[1] Thes. pauper. volg., XIV pi.di. (pis.), cap. 6, pag. 207.7: Item ispara lo papardo bianco e la seme del giusquiamum bianco coll'albume de vuovo e con lacte dela femmina; e fa dormire lievemente. || Cfr. Thes. pauper., V, 10: «Item papaver album, semen iusquiami albi distempera cum albumine ovi».