SPARMIARE v.

0.1 isparmiare, ispiarmando, sparmi, sparmia, sparmià , sparmiare, sparmiari, sparmiato, sparmiavan, sparmie; f: sparmiano, sparmió.

0.2 Da risparmiare.

0.3 Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.).

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

In testi sic.: Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.).

0.7 1 Mettere e tenere da parte; consumare con parsimonia. Lo stesso che risparmiare. 1.1 Evitare qsa di doloroso (anche in contesto fig.). 1.2 Astenersi dall'uccidere o dal danneggiare gravemente. Anche in contesto fig.

0.8 Irene Angelini 20.10.2022.

1 Mettere e tenere da parte; consumare con parsimonia. Lo stesso che risparmiare.

[1] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 5, cap. 50, vol. 2, pag. 69.11: fallando l'oro del comune a compire la somma ch'era promessa a' Galli, le donne la compiro de' loro paramenti, per isparmiare l'oro sagrato.

[2] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 17, pag. 82.2: le mare mangiavan le carne d'i figliò a mesura e sparmiavan chomo se fa de le meçenne che ogne dì s'in taglia via tria dia o cinque o al pù un palmo...

[3] Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 54, pag. 54.18: illu ristringa a sì et sua masinata oi famigla di biviri et di manyari per sparmiari lu suo.

1.1 Evitare qsa di doloroso (anche in contesto fig.).

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 20, pag. 102.1: Che è a dire sparmiare la pena di ninferno, del fuoco eternale?

[2] f Jacopo della Lana, Par. (M2), 1324-28 (bologn.>tosc.), c. 23, v. 1, pag. 2345.25: Or sì com' è detto delli ugelli, elli lavorano a natura e hanno circa la notrimento de' suoi pulli tutta quella sollicitudine che bisogna, né non ne sparmiano fatica, avegna che non bene sia detta fatica, imperò che fatica si è quando si age contra natura. || Corpus OVI.

1.2 Astenersi dall'uccidere o dal danneggiare gravemente. Anche in contesto fig.

[1] f Orazioni di Cesare e Catone (red. alfa), 1285/99 (pis.), II [Tes., III.37], pag. 124r.6: Non muoia Danlus per la dignità di suo ligniagio se elli amó unque chastità, s'elli amó unque buona rinomata, s'elli amó unque Dio, s'elli sparmió unque homo. || Corpus OVI.

[2] Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311, 16.57, pag. 753: Ben è ver che nostra terra, / Venician desprexïando, / en una strappa[ssâ] guerra / de stranger a sodo armando / per sparmià la söa gente...

[3] Nicolò de' Rossi, Rime (ed. Brugnolo), XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 266.14, pag. 155: qual mendicando la vita prima, / far mala morte per un gran peccato. / Mirate ormai se l'omo è qui sparmiato!

[4] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 18.17, pag. 41: [M]orte, che 'nver' catuno t'ergi et armi / et non fusti mai propia, / anti se' dicta cosa comunale, / dibatte e spande inver' di me tu' ale / et dammi di te copia, / ch'io non ti so già grado se mi sparmi...

[5] Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 133, pag. 182.6: contra quillu viciu plui combattiri undi illu vidi ki è plui asaltatu. Et intendi beni ki illu non sparmia nixunu...