SPLÈNDERE v.

0.1 esplende, esplendente, esplendïente, esplendiente, esprendo, isplende, isplendea, isplendente, isplendenti, isplendesse, isplendette, isplendïente, isplendiente, isplendienti, isprendea, isprendenti, isprendete, isprendiente, isprendienti, sbalndiente, sbladiente, spendïente, spendiente, spiandente, spiende, spiendente, splandente, splandïante, splandïent, splandïente, splandienti, splenda, splende, splendè, splendé, splendea, splendean, splendeano, splendeli, splendendo, splendente, splendenti, splendento, splendeo, splender, splenderanno, splenderaven, splendere, splendesse, splendete, splendette, splendettero, splendeva, splendevano, splendia, splendiendo, splendïent', splendïente, splendiente, splendïenti, splendienti, splendietissimi, splendinti, splendiva, splendono, splennente, sprende, sprendent', sprendente, sprendenti, sprendere, sprendïente, sprendiente, sprendienti, sprendiette.

0.2 Lat. splendere (DELI 2 s.v. splendere).

0.3 Bonagiunta Orb. (ed. Menichetti), XIII m. (lucch.): 1.5.

0.4 In testi tosc.: Bonagiunta Orb. (ed. Menichetti), XIII m. (lucch.); Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.); Simone da Cascina, 1391/92 (pis.).

In testi sett.: Memoriali bologn., 1279-1300, [1287]; Legg. S. Caterina ver., XIV in.; Enselmino da Montebelluna (ed. Andreose), XIV pm. (trevis.).

In testi mediani e merid.: Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Poes. an. perug., c. 1350.

0.7 1 Emettere, diffondere una luce molto intensa (propria o riflessa, gen. continua, rif. partic. a un astro). Anche in contesto fig. 1.1 Essere illuminato da una luce molto intensa (anche in contesto fig.). 1.2 [Rif. alla luce, a un fenomeno luminoso:] diffondersi con intensità (anche in contesto fig.). 1.3 [Rif. a un oggetto vitreo:] riflettere la luce, rispecchiare. 1.4 Fig. [Rif. a una divinità e a chi partecipa della luce divina]. 1.5 Fig. [Rif. alla donna amata e ai suoi attributi]. 1.6 Fig. [Con sogg. astratto]. 1.7 Fig. [Rif. a una persona:] assumere un aspetto luminoso per effetto di un forte sentimento (in partic. per amore). 2 Fig. Manifestare con un aspetto vistoso l'eccellenza delle proprie qualità. 2.1 Fig. Distinguersi nettamente per una qualità (fisica o morale), per una condizione. 2.2 Fig. [Rif. a una qualità, una facoltà:] manifestarsi in modo evidente.

0.8 Irene Angelini 13.08.2022.

1 Emettere, diffondere una luce molto intensa (propria o riflessa, gen. continua, rif. partic. a un astro). Anche in contesto fig.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 2, pag. 144.6: Perché cadesti del cielo, Lucifero, lo quale splendiva la matina?

[2] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 10.122, pag. 523: sett' e cotanta plu resplanderai / ke nn' esplende lo sole a lo salire.

[3] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 898, pag. 286: se 'l splendor de mille cerii là dentro fose tuto / no splenderaven tanto quanto ge n' àn aduto.

[4] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 18.1839, pag. 239: Non sempre è frutto dove è verde foglia / E né tesoro ciò che luce e splende...

[5] Poes. an. perug., c. 1350, 245, pag. 22: Ma quilla donna ch'el mondo conduce / ci à trabocchate nella pena tetra / che non veden que splende nè que luce.

[6] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. III, pag. 527.30: Nui sentissemo per le recevude cose la deità, perché l'aere più puro splendé e l'encargo cedé de tutto el petto.

[7] Landulfo di Lamberto, 1389/99 (napol.>sett.), 131, pag. 214: Oymè, con quanto stento / noi siamo chiusi sanza scorta alcuna, / ché né sole né luna / splende tra noi...

- Sost.

[8] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, cap. 5, pag. 61.18: Tira gli occhi vostri lo splender delle gemme?

[9] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 26, 121-142, pag. 683.40: Onde se le potessimo vedere il dì come la notte, che lo splendere del sole non ce le appiattasse, tutta via le vedremo...

1.1 Essere illuminato da una luce molto intensa (anche in contesto fig.).

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 302.20: Tu vedrai gli occhi suoi tremolare, splendiendo d'una luce a modo di balenare, sì come il sole spesse volte riluce, ripercosso il suo raggio dell'acqua...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 1, pag. 202.7: li cieli tonano, e l'aere splende di spessi fuochi...

[3] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 127.64, pag. 172: ch'i' non avesse i begli occhi davanti [[...]] / et sì come di lor bellezze il cielo / splendea quel dì, così bagnati anchora / li veggio sfavillare, ond'io sempre ardo.

1.2 [Rif. alla luce, a un fenomeno luminoso:] diffondersi con intensità (anche in contesto fig.).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 29.20, vol. 2, pag. 497: Ma perché 'l balenar, come vien, resta, / e quel, durando, più e più splendeva...

[2] Nicolò de' Rossi, Rime (ed. Brugnolo), XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 384.1, pag. 214: Tanto m'agrada la luçe che splende / nel viso honesto là dove Amor iaçe...

[3] <Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.)>, c. 26, pag. 444.23: così fatti scintillamenti vedea io splendere nella VIIJ bolgia.

[4] Gilio Lelli, Passo per mezzo, XIV m. (perug.), 12, pag. 166: Lume non splende e·lla beata chiostra / rispetto il tuo bel dir che per ingegno / ti fa tra gli altre di corona degno.

1.3 [Rif. a un oggetto vitreo:] riflettere la luce, rispecchiare.

[1] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 16.6, pag. 772: Ella tornando trova la mala arte, / mectese a gire, lo vetro splendia, / la sua figura ein es[s]o se conparte, / e pensa ke lo suo filiolo sia.

1.3.1 [Rif. a un'immagine:] specchiarsi.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime (ed. Brugnolo), XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 301.6, pag. 173: Alor smaritte e voltossi da canto / dove l'imago di sua donna splende, / avolupata cum un verde manto, / e sconosuta ver' cascun si ostende.

1.4 Fig. [Rif. a una divinità e a chi partecipa della luce divina].

[1] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 4.41, pag. 463: Splende 'n la 'ntelligenzïa del cielo / Deo crïator più che ['n] nostr'occhi 'l sole...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 1, pag. 210.31: Così disse Venus, e partendosi splendette con rosado collo, e li suoi capelli spiraro dal capo divino odore d'ambrosia.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 10.102, vol. 1, pag. 170: «Noi veggiam, come quei c'ha mala luce, / le cose», disse, «che ne son lontano; / cotanto ancor ne splende il sommo duce.

[4] Enselmino da Montebelluna (ed. Andreose), XIV pm. (trevis.), lamentatio, cap. 5.598, pag. 524: Guardando in alto, oimè, ch'ïo vedea / çà palido vegnir lo bel colore / de quela ciera che splender solea.

[5] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 2, cap. 35, pag. 216.10: Li frutti dà san Matteo, ponente che Cristo si trasfigurò in sul monte, e sprendiette la faccia sua come sole.

[6] Francesco da Buti, Par., 1385/94 (pis.>fior.), c. 23, 103-111, pag. 640.9: e tutti li altri lumi; cioè tutti li altri spiriti beati che erano accesi d'amore, e però splendevano come lumi...

1.5 Fig. [Rif. alla donna amata e ai suoi attributi].

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Menichetti), XIII m. (lucch.), son. 3.13, pag. 192: sovra l'altre rischiarate, / d'uno sprendore sprendente isprendete / che più risprende che del sol li rai.

[2] Memoriali bologn., 1279-1300, [1287] [Guinizzelli] son. 22.3, pag. 43: Voglio del ver la mia dona laudare / e asemblarli la rosa e lo giglio: / como stella dïana splende e pare, / e zò ch'è lasú bello a le' somiglio.

[3] Bondie Dietaiuti, XIII sm. (fior.), Canz. 2.9, pag. 121: Così, primeramente ch'eo guardai / lo vostro chiar visag[g]io, / che splende più che rag[g]io, / distrettamente, donna, inamorai.

[4] Fazio degli Uberti, Rime, a. 1367 (tosc.), canz. attr. 6.17, pag. 559: Li suoi biondi capelli splendean tanto, / che mai in corpo umano arte o natura / non puose cosa così rilucente...

- Sost.

[5] Tommaso di Giunta, Conc. Am., XIV pm. (tosc.), son. 19.1, pag. 68: Tant'è la proprietà del vago splendere / che fa lo sguardo vostro dilectevol...

1.6 Fig. [Con sogg. astratto].

[1] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 4.23, pag. 461: Amor per tal ragion sta 'n cor gentile / per qual lo foco in cima del doplero: / splendeli al su' diletto, clar, sottile...

[2] Nicolò de' Rossi, Rime (ed. Brugnolo), XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 314.5, pag. 179: gli spiriti mei tutti me dicìano / ch'eo non guardasse dentro a gl'ogli begli / ove Amor splende...

[3] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 10, cap. 30, pag. 495.24: e a me simile fortuna alcuna volta splendette.

[4] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [FraLan] ball. 9.11, pag. 141: di che suo fama splende / e maggior gloria dal superno attende.

1.7 Fig. [Rif. a una persona:] assumere un aspetto luminoso per effetto di un forte sentimento (in partic. per amore).

[1] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 70, pag. 140.9: così parlando e così sguardando l'uno a l'altro, ardea e isprendea più e più.

[2] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 5, par. 40, comp. 52.5, pag. 138: E per Demophoòn / Phyle bella cossì - d'amor splendeva, / Phyle bella cossì.

2 Fig. Manifestare con un aspetto vistoso l'eccellenza delle proprie qualità.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 133.9: nè abondanza di pesci e altre cose che splendono ai conviti fanno così soave la vita dell'uomo come il savio e 'l bello ragionare.

[2] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 9 Proemio.7, vol. 3, pag. 285: La veste e y raggi dicon come splende / ciascun signor ch'a ffar iustitia attende.

2.1 Fig. Distinguersi nettamente per una qualità (fisica o morale), per una condizione.

[1] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 1010, pag. 289: viden Katerina / ke tuta splendiva de glorïa divina...

[2] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), [c. 1321] 9.6, pag. 17: di vertù vostra gentil persona / ornata fulge e splende in grande alteza, / sì c'ogni natïon vi dotta e preza...

[3] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 164.13, pag. 225: Ma perch'ell'è amorosa e pellegrina / E perchè tanto splende di bellezza, / Sempre la chiamerò la Cristallina.

2.2 Fig. [Rif. a una qualità, una facoltà:] manifestarsi in modo evidente.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 7.6, pag. 224: bellezze ed umiltà, fresco colore, / i· llei tutta bieltà chiarisce e splende...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 4, pag. 278.15: tanta bellezza esplende della sua chiara faccia.

[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 5, 4.19, pag. 196: Onde adivien che nell' anima splende / Conoscimento, che dicerne tutto?

[4] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 5.2, pag. 550: L' onesta ligiadria e la vaghezza / che nei vostr' occhi belli ornata splende...

[5] Comm. Favole Walterius, XIV ex. (ven.), 56.1, pag. 29: Valor de cortesia è ver che splende / nel far piazer e dono liberale...