VANTAGGIO s.m.

0.1 divantaggio, fantaggio, vantaçço, vantaço, vantaggi, vantaggio, vantagi, vantagio, vantaio, vantaiu.

0.2 Da avvantaggio.

0.3 Bonagiunta Orb. (ed. Menichetti), XIII m. (lucch.): 1.

0.4 In testi tosc.: Bonagiunta Orb. (ed. Menichetti), XIII m. (lucch.); Lett. sen., 1269; Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Lett. lucch., 1297; Libro della natura degli animali (A), XIII ui.di. (pis.); Lett. pist., 1320-22; Stat. fior., Riforme 1341-53 [1341].

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.); Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.).

In testi mediani e merid.: Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Doc. assis., 1354-62; Gloss. lat.-eugub., XIV sm.

0.5 Locuz. e fras. da gran vantaggio 1.3; di gran vantaggio 1.3; di vantaggio 1.2, 1.3; prendere nullo vantaggio 1; prendere vantaggio 1.

0.7 1 Condizione di superiorità (sia qualitativa che quantitativa), posizione di preminenza (di qno o qsa) rispetto ad altro. 1.1 Posizione favorevole (di un luogo). 1.2 Locuz. agg. Di vantaggio: di qualità superiore; estens. eccellente. 1.3 Locuz. avv. Da gran vantaggio, di (gran) vantaggio: in misura maggiore, di più. Estens. Nel modo migliore, ottimamente. 1.4 Prerogativa. Estens. Privilegio, favore. 2 Ciò che torna a proprio favore, che reca un beneficio (a qno). 2.1 [Econ./comm.] Profitto, utile. 3 Signif. non accertato.

0.8 Irene Angelini 08.06.2021.

1 Condizione di superiorità (sia qualitativa che quantitativa), posizione di preminenza (di qno o qsa) rispetto ad altro.

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Menichetti), XIII m. (lucch.), son. 11.6, pag. 220: Senn' e va[n]tag[g]io - per legnag[g]io - 'v'ène / rendo aunor - e laudor - 'n core...

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 26, pag. 72.17: ché alcuno chiere altezza e vantaggio di ciò ched elli s'abbassa oltre che 'l suo stato non richiere, sì come sono l'ipocriti.

[3] Libro della natura degli animali (A), XIII ui.di. (pis.), cap. 37, pag. 283.3: Li colonbi sì àno molte buone nature, infra le quale n'à una di molto grande vantaggio...

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 16.23, vol. 1, pag. 262: Qual sogliono i campion far nudi e unti, / avvisando lor presa e lor vantaggio, / prima che sien tra lor battuti e punti...

[5] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 4, cap. 3, pag. 224.17: e non à l' omo alcun vantagio da la bestia».

[6] Antonio da Ferrara, XIV s.-t.q. (tosc.-pad.), 67.58, pag. 333: fai il cor vigoroso, ardito e franco, / sanza mostrarsi stanco, / o, per vantagio altrui, sentir paura...

- Prendere (nullo)vantaggio.

[7] Fiore, XIII u.q. (fior.), 176.7, pag. 354: Ma 'nverso voi à sì leal corag[g]io / Ch'ella non prendereb[b]e nul vantag[g]io / Di che doman vo' foste su' ribello'.

[8] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 184.6, pag. 76: Brutto, ch'uccise Cesar co li stili, / si cambiò arme per prender vantaggio...

1.1 Posizione favorevole (di un luogo).

[1] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 9, cap. 35, vol. 2, pag. 343.7: per dare a' suoi che erano pochi, il vantaggio del luogo, prese la via un poco alta per un aspro monte e petroso...

[2] Armannino, Fiorita (05), 1325 (tosc.), pag. 550.22: conoscere e vantaggi de' terreni per meglio soperchiare e nimici...

[3] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 107.13: e' Pisani avevano el vantagio del tereno e ancho del sole, el quale dava inegl'ochi a' nimici e a loro dava nelle spalle...

[4] Matteo Villani, Cronica, 1348/63 (fior.), L. 9, cap. 79, vol. 2, pag. 400.22: corsono ove si sentivano i nimici, e lli asalirono col vantaggio del sito dov'erano...

1.2 Locuz. agg. Di vantaggio: di qualità superiore; estens. eccellente.

[1] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 176, pag. 330: L'altru è de Yerosolima, ke porta arme sì facte / et aste de vantaiu.

- [Con valore iron.].

[2] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 94, pag. 367.21: Ma egli non èe da maravigliare; chè voi avete imparato in Cornovaglia, là dove à gente di vantaggio: chè gli uomini vi sono tutti vili, superbi e avari...

1.3 Locuz. avv. Da gran vantaggio, di (gran) vantaggio: in misura maggiore, di più. Estens. Nel modo migliore, ottimamente.

[1] Ubertino del Bianco d'Arezzo, a. 1269 (tosc.), 4.4, pag. 388: s'al mondo è o fu o serà mai / om che 'n mal dir pronteza avesse o facie, / che se' quello om che di vantagio n'ài.

[2] Fiore, XIII u.q. (fior.), 197.14, pag. 396: Ma troppo il loda l'uon di gran vantag[g]io».

[3] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 8, pag. 24.23: Il castellano allora s'arma di gran vantaggio et monta a cavallo...

[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 3, pag. 86.39: le quali da gran vantaggio bene gli rispondeano.

[5] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 29, terz. 41, vol. 2, pag. 60: E principio di popol questo parmi, / e la Città ne monta divantaggio / in buono stato...

[6] Bel Gherardino, a. 1375 (tosc.), II, st. 20.3, pag. 126: Sapresti tu servire? - / Ed e' rispuose: - Molto di vantaggio, / di coppa e di coltello me' ch'altro sire.

1.4 Prerogativa. Estens. Privilegio, favore.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 565, pag. 195: fece lor vantaggio / tal chent' ïo diraggio: / che non possen morire / né unquema' finire.

[2] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, 7.64, vol. 1, pag. 110: Al tuo minor fa tanto / che fra la gente lo 'nviti ai vantaggi; / poi, come fanno i saggi, / se no li prende, ritorna al tuo stato. || Cfr. trad. lat.: «Tuo tantum insuper fac minori, ut inter gentes eum ad prerogativas invites» (Egidi, Doc. am., I, p. 110).

[3] Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 22, v. 66, pag. 640.23: Or li Pisani pensòno de far habitare la dicta ysola e feceno grandi vantagi a chi la volesse habitare...

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 195, vol. 2, pag. 758.18: richeggendo la Chiesa per XXVII capitoli grandi susidii e grazie e vantaggi, intra' quali ebbe di molti sconvenienti e oltraggiosi.

[5] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 112.4: Hec prerogant[i]a id est lo vantaggio.

2 Ciò che torna a proprio favore, che reca un beneficio (a qno).

[1] Lett. pist., 1320-22, 17, pag. 67.3: sapremo noi di qua quello che avemo a fare in questo facto, e in ongni altro nostro vantagio, che sarà per nostro accrescimento e mantenimento.

[2] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 1, cap. 47, vol. 1, pag. 83.3: di tanto va peggio la bisogna, che nui avemo sì grande misfatto accivito senza vantaggio e senza profitto...

[3] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 1, cap. 3, Paolo primo eremita, pag. 519.9: Sai che non déi dimandare né cercare pur l'utturitade e 'l vantaggio tuo, ma l'altrui...

[4] <Cavalca, Trenta stolt., a. 1341 (pis.)>, cap. 29, pag. 264.10: li quali, se bene miriamo, non ci amano se non a loro utilitade, e a loro vantaggio.

[5] Paolo dell'Aquila, XIV u.q. (napol.>sett.), 1.4, pag. 98: volta il mantello a quel vento che vene / e, dove che non poi, molto fai bene / s'a tuo vantagio flectendo t'abassa.

2.1 [Econ./comm.] Profitto, utile.

[1] Lett. lucch., 1297, pag. 39.10: alli cho(n)pa(n)gni de sadisfarai molto (e) fie troppo va(n)tagio della cho(n)pa(n)gnia...

[2] Stat. fior., Riforme 1341-53, [1341], pag. 399.25: E quando avenisse caso ch'alcuno comperasse o togliesse panni con suoi altri vantaggi o di sua mercatantia o d'altre cose, per li quali vantaggi i detti panni fossono sopra comperati...

2.1.1 [Econ./comm.] Premio sul cambio.

[1] Libro giallo, 1336-40 (fior.), pag. 60.27: E deono dare per dono ed a chontanti a la scritta e vantagio a tre me(no) quarto per centinaio.

[2] Doc. lucch., 1343, pag. 41.33: Ma ellino ànno uno grande vantaggio da noi [[...]] che tanto paghano ellino a una moneta de livre IIJ et soldi X lo fiorino quanto paghiamo noi di bolognini, che si pòe dire dello uno denaro due paghiamo noi.

[3] Doc. fior., 1345, pag. 169.18: Taddeo de l' Antella e compangni deono dare, dì primo di maggio anni 1342, fiorini cinquecento d' oro per cambio di fiorini cinquecento trenta d' oro, [[...]], a ragione di fiorini sei d' oro per centenaio, vantaggio a loro, fiorini 500 d' oro.

2.1.2 [Econ./comm.] Ricompensa data a un corriere in caso di consegna anticipata.

[1] Libro segreto sesto, 1335-43 (fior.), [1338], pag. 365.2: e lle lbr. 4 s. 7 d. 10 a fior. per costo di spese d'uno fardello d'Iacopo e per vantagio ch'ebbe uno fante da Parigi a Vingnone...

[2] Doc. fior., 1348-50, pag. 111.28: a Bettino di Firenze, corriere, per parte di fior. V d'oro gli facemo per vantaggio perché fosse a Vignone in diece dì...

2.1.3 [Econ./comm.] Sconto (con rif. al pagamento anticipato di un debito).

[1] Lett. sen., 1269, pag. 415.32: n' achordamo cho· lui di pagharlo oto dì isciente gienaio [[...]], (e) metemovi vinti (e) quatro l. (e) sei s. (e) tre d. di pisani di chosto a rasione d'uno d. la l., (e) oto dì di vantagio...

3 Signif. non accertato.

[1] Doc. assis., 1354-62, pag. 344.11: ii. rasenghe de biado vantaggio (?). || Se non è caduta una prep., potrebbe trattarsi di un part. pass. forte con valore aggettivale nel senso di 'eccellente, abbondante'.