VICENDA s.f.

0.1 vecenda, vesend, vesenda, vesende, vexenda, vexende, vicena, vicenda, vicende, vichenda, vichendi, viciemde, vicienda, vicinda, vigenda, viscende, visenda, visende, vixenda, vixende.

0.2 Lat. volg. *vicenda (Nocentini s.v. vicenda).

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 2.3.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Lett. lucch., 1297 (2); Stat. sen., 1298; Stat. pis., 1304; Simintendi, a. 1333 (prat.); Stat. sang., 1334; Doc. aret., XIV pm.

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Pamphilus volg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Lett. ver., 1297; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342; Doc. ancon., 1372; Destr. de Troya, XIV (napol.); Stat. castell., XIV sm.

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. avere la vicenda 3.2.1; a vicenda 3.8, 3.8.1, 3.8.2, 3.9; a vicenda di 3.1.1; in quella vicenda 1.2.1, 3.1.2; in vicenda di 3.1.1; per vicenda 2.3, 3.8; per vicenda di 3.1.1; per vicende 2.3; una vicenda 1.2.

0.7 1 L'alternarsi, il verificarsi (di qsa) a cicli o intervalli di tempo. 1.1 [In unione con un numerale o un altro determinante quantitativo, per indicare il ripetersi di un evento]. 1.2 Estens. Intervallo di tempo di durata imprecisata (senza idea di ripetizione). [Per collocare un evento nel passato:] locuz. avv. Una vicenda. 2 Evento o serie di eventi che si susseguono. 2.1 Caso, situazione che richiede una valutazione; questione. 2.2 Serie di fatti ed eventi raccontati, storia. 2.3 Locuz. avv. Per vicenda / vicende: di volta in volta, caso per caso. 3 Ciò che spetta a qno (perlopiù in alternanza con altri). Volta, turno. 3.1 Funzione, ruolo ricoperto al posto di un altro (anche in contesto fig.); vece. 3.2 Attività da svolgere, incarico, mansione, ufficio. 3.3 Scambio reciproco. 3.4 Contraccambio, ricompensa. 3.5 Cambio, mutamento (di stato, di condizione). 3.6 Vincolo morale, obbligo. 3.7 Fig. Sorte, destino. 3.8 Locuz. avv. A / per vicenda: a rotazione, a turno. 3.9 Locuz. avv. A vicenda: l'un l'altro, reciprocamente.

0.8 Irene Angelini 23.02.2023.

1 L'alternarsi, il verificarsi (di qsa) a cicli o intervalli di tempo.

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 161.16: E mentre che' cavalli pigliano quivi le celestiali pasture, e la notte fae la sua vicenda, lo dio entra nella disiderata camera...

[2] Sette arti liberali di Seneca volg., XIV s.q. (fior.), pag. XXVIII.18: Il continuo ordine de' fati le mena, e non si possono mutare nel loro corso; elle vanno per l'ordinate vicende; e gli effetti delle cose o muovono, o producono...

- [Con rif. alle fasi lunari].

[3] Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.), L. 10, cap. [vv. 194-254], pag. 371.11: La luna, con le sue vicende, mescola il mare e le cose della terra.

- [Con rif. al moto del mare].

[4] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 11, vol. 3, pag. 28.8: La nave medesima Tracinia è menata da queste vicende: e alcuna volta alta, come dalla sommità d'uno monte, pare che raguardi nelle valli e nel profondo ninferno...

[5] Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.), L. 5, cap. [vv. 424-75], pag. 206.13: e 'l mare hae dimenticato d'osservare l'antiche vicende: egli non si muove con isboglientamento, non triema con horrore... || Cfr. Lucano, Phars., V, 444-445: «pontusque vetustas / oblitus servare vices».

1.1 [In unione con un numerale o un altro determinante quantitativo, per indicare il ripetersi di un evento].

[1] Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.), 107, pag. 631: D'oro e d'arïento è le foie e li fusti / de li albori ke porta quisti sì dulçi fruiti, / floriscando en l'ano doxo vexende tuti, / né mai no perdo foia né no deventa suçi.

[2] Legg. sacre Ashb. 395, XIV pm. (sett.), 27, Cristoforo, pag. 217.25: no sapiando que signo fosse la crose, he domandò el re perqué el se faea cotante visende quel signo.

1.2 Estens. Intervallo di tempo di durata imprecisata (senza idea di ripetizione). [Per collocare un evento nel passato:] locuz. avv. Una vicenda.

[1] Legg. sacre Ashb. 395, XIV pm. (sett.), 1, Marta, pag. 142.9: Predicando ela una visenda en Avini[o]no entro la citae e 'l Rodano, uno çoveno era ultra lo flume, e voglando vignire per aldir-la né no abianda nave, el se meté a pasare nuo lo flume.

1.2.1 Estens. [Per esprimere una determinazione temporale:] locuz. avv. In quella vicenda: allora, in quel tempo.

[1] Giudizio universale, XIV in. (ver.), 376, pag. 67: la qual cun lo dolço Fijol ensembra / si g' à menar tuti en quella vexenda / suso en la corto del cel beneeta...

[2] Legg. sacre Ashb. 395, XIV pm. (sett.), 12, Filippo apostolo, pag. 180.6: E Filippo en quela visenda comandà al dragone che l'andese en tal logo ch'el no fesse plu mae ad alguna persona.

[3] Diatessaron veneto, XIV (tosc.-ven.), cap. 82, pag. 80.12: E en quela visenda ige savenno ch'el no ge disea chi se guardassero dal fermento di Farisei e di Saduzei, ma da la doctrina de coloro.

2 Evento o serie di eventi che si susseguono.

[1] Guido Faba, Gemma, 1239/48 (bologn.), pag. 8.11: Troppo ène grande cosa, in quello, che l'omo dé fare, essere aviçudo, açòe che le visende nostre u altrue possano avere debito complemento.

[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 26.3: da prima nasceo e mosse eloquenzia, e poi s' innalzò in altissime utilitadi delli uomini nelle vicende di pace e di guerra.

[3] Lett. ver., 1297, pag. 537.13: vui debiay parlaro con s(er) Enrigo da Gaço e con i altri mei e vostri amissi e far sí che la vexenda che vui saví debia naro ' affecto...

[4] Belcalzer, Similitudene de l'ovra, 1291/99 (mant.>venez.), pag. 189.8: que cossa porte vicio e que cossa abia prexio de vertude e que cossa faça mestier al reçime(n)to dele vixende de questo mundo...

[5] Stat. sen., c. 1318, cap. 16, pag. 26.25: Al quale tutti li serventi deggano respóndare et obedire per li facti e vicende de li infermi e de li poveri del detto Ospitale.

[6] Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 154, pag. 211.21: kì li antiqui li quali hanu provatu bene li cosi et li vichendi di quilli et li senni et li consigli.

- [Con connotazione neg., rif. a una situazione difficile o moralmente grave].

[7] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1898, pag. 242: E se tu hai parente / o caro benvogliente / cui la gente riprenda / d'una laida vicenda, / tu dê essere acorto / a diritto ed a torto / in dicer ben di lui, / e per fare a colui / discreder ciò che dice...

[8] Pamphilus volg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.), pag. 170.10: e pregote, siqé andando -tu da ela, qe tu dibie covrir lo nostro pecado, çoè le nostre visende».

[9] Stat. pis., 1304, cap. 61, pag. 697.10: di tutti et ciascuni excessi, et vicende, et facti, et cagione, le quali in del tempo del loro consulato aranno occorrere vel apparire [[...]], quelle condampnagioni fare...

2.1 Caso, situazione che richiede una valutazione; questione.

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 13 (50), pag. 240.2: (E) è la vicenda tale ch'el v(ost)ro savere la de audire voluntera e ma(n)dare a (com)plem(en)to...

[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 60.9: raunano li consillieri per diliberare che ssia da ffare sopra alcuna vicenda e che da non fare; e quasi ciascuno dice la sua sentenza...

[3] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 8, pag. 243.23: che no fose besogno de dire né de conseiare alcuna cosa sovra la vixenda per la quale eo me son levato qui denanço da vue in questo conseio...

[4] Stat. pis., 1330 (2), cap. 103, pag. 541.29: tutte quelle cose che li dicti brevaiuoli deliberare vorranno sopra tutti facti et vicende che puramente et expressamente non pertenesseno al Comuno u al populo di Pisa in comuno...

[5] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 8, pag. 38.29: Onde lo savio Salomon, chi sé cognosseva e saseva filosofar de cotai vexende, dixeva che l'annima sacia fa beffe de la brisca...

[6] Stat. castell., XIV sm., pag. 155.6: E sopra la detta vicenda ciasscheduno possa conselliare e dire, e ciasscheduno se studi de dire virtudiosamente...

2.2 Serie di fatti ed eventi raccontati, storia.

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 10 (38), pag. 237.26: breveme(n)to recitarò la visenda, cognosando essere grande i(n)c(r)esem(en)to longeça d(e) parole a cul[u]i che desid(r)a i(n)tendere cu(m) brevità.

[2] Legg. S. Margherita, XIII ex. (lomb.>ver.), 172, pag. 10: E la vesenda sì è così: / S' el ve plax nui la diremo, / Consa ke no, nen tornaremo.

2.3 Locuz. avv. Per vicenda / vicende: di volta in volta, caso per caso.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 259, pag. 534: Li omini alegrase de ço qe qui intende, / mai s' eu volese dir de lor le male mende, / le oculte e manefeste ch' à fate per vesende, / molto se retrarave, asai qe se destende.

[2] Giudizio universale, XIV in. (ver.), 20, pag. 57: L' anema e lo corpo abitando ensenbra, / molto ela se guaimenta per vexenda, / veçando el ben e 'l mal k' è promeso / da Jesù Cristo...

3 Ciò che spetta a qno (perlopiù in alternanza con altri). Volta, turno.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 70, pag. 109.23: E cosie viene ora a me la vicenda di farti intendere de' miei, perché tengo le chiavi della porta seconda.

[2] Bart. da San Concordio, 1302/1308 (pis.>fior.), dist. 33, cap. 1, par. 7, pag. 481.2: I mali essempri sono ritornati in capo di coloro che li trovarono, con questa giustissima vicenda di patire, cioè, che quello che ciascuno ha pensato per altrui tormento, ispesso lo riceva per suo.

[3] Preghiera alla Vergine, XIV in. (ver.), 230, pag. 93: dame en tal forma posança e vesenda / de contrastar al falso enemigo / et a la carno et al mundo cativo...

3.1 Funzione, ruolo ricoperto al posto di un altro (anche in contesto fig.); vece.

[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 16, pag. 116.6: Vice(n)da di vero co(n)tiene quello ke falsamente si crede... || Cfr. Albertano, De amore, II, 8: «Vicem veri optinet quod falso creditur».

[2] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. III, pag. 131.22: e non vo serva troppo bella fante, perch'ella molte volte ha già dato la vicenda de la donna a me.

[3] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. III, pag. 546.14: Né non ve ministre troppo bella serviressa: quella spesso ha donà la visenda dela soa donna.

3.1.1 Locuz. prep. A / in / per vicenda di qno o qsa (spesso in unione con nome): per parte di, per conto di.

[1] Stat. pis., 1330 (2), cap. 66, pag. 501.11: nè alcuna cosa gerere u fare in vicenda et nome di fraternitade, che dire u pensare si possa.

[2] Stat. sang., 1334, 30, pag. 97.25: De l' alecçione e officio de' dodici consiglieri e quali ànno a cconsigliare i· nome e in vicenda di tutta l' arte.

[3] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 90, par. 2, vol. 1, pag. 310.26: el notario de le reformagione del comuno de Peroscia per esso comuno sia tenuto recevere da esso, per nome e vigenda del comuno de Peroscia e de tucte ai quagle s'aperterrà, buone e ydonie recolte...

[4] Doc. aret., XIV pm., pag. 211.12: ellino con voi ensieme co(n) v(ost)ra lice(n)tia et aucto(r)ità en vice(n)da e nome del capitulo d(e)la calo(n)neca d'Areço, locate (con)cedete ad afficto...

[5] Doc. bologn., 1350, pag. 559.11: e Mafiolo di Frocti da Milano in so nome et in nome et in vixenda de Lorencino so fradelo, per lo quale elo promete ch' elo avrà ferme le infrascritte cose...

[6] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 10, pag. 631.14: quello notaro possa per sé medesmo scrivere le depositione, e 'l zuramento et usare in vesenda et officio de giudice e de notaro in tutte le cose a luj cometude...

[7] Lett. ven., 1359 (4), pag. 304.24: receva(n)do (e) stipula(n)do a nome (e) vesenda de Zoan frar so (e) filio del d(i)c(t)o s(er) Chele pp. CL fin a quatro misi...

[8] Stat. sen., 1308-67, cap. 60, pag. 193.9: che l'officio che a rectore s'apertiene, possa fare in vicenda de' rectore così absente, el padre o fratello...

[9] Doc. ancon., 1372, pag. 239.17: presente stipulante et recevente per vicena ac nome del commune ac università et de singulare persone de la ciptà de Ragoxia...

[10] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 13, pag. 135.21: Perzò, per parte e vicenda soa, de lo quale tu si' figlyo et herede, eo te lo dono e concego quisto mio riamme commo a mio herede legittimo...

3.1.2 Locuz. avv. In quella vicenda: invece di ciò.

[1] Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 20, 97-123, pag. 481.26: in quella vece; cioè in quella vicenda.

3.2 Attività da svolgere, incarico, mansione, ufficio.

[1] Stat. sen., 1298, dist. 7, cap. 10, pag. 254.13: Et la vicenda del conciare de li panni, diano a colui di cui debbia éssare, senza frode e malizia alcuna.

[2] Stat. pis., 1304, cap. 67, pag. 710.32: Salvo in questo capitulo, che ongna persona possa andare a gualchiera quando vuole, ma non toller vicenda, ud alcuno panno.

[3] Vang. venez., XIV pm., Luc., cap. 1, pag. 188.2: In quella fiada avene ello, quando Çacharia aministrava e faxeva lo uficio de prevede in l'ordene de la soa vixenda et denançi de Dio...

[4] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 2, pag. 203.17: Adivenne, che con ciò fosse cosa che nell' ordine della sua vicenda usasse l' officio del sacerdozio dinanzi da Dio, secondo l' usanza sacerdotale vennegli in parte d' incensare.

[5] Senisio, Caternu, 1371-81 (sic.), vol. 1, pag. 92.8: Lemmu iardinaru per lu iardinu di la Aulivella cum la vichenda sua di l'aqua lu iovidì unc. iij tr. xv.

[6] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 1.44, pag. 5: Ma cun çiò fosse che giascun se trova / de' sacerdoti a far la sua visenda, / secundo la sua uxança antica et nova, / del sacerdotio toccoe la facenda / a Çacaria...

3.2.1 Faccenda, affare (personale).

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 7.12: E poi si n' andò in Francia per procurare le sue vicende, e là trovò uno suo amico della sua cittade...

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 529, pag. 21: De molt oltre vesende eo sont mo impazao, / Dond no poss ben attende e aver lo bon stao...

[3] Lett. lucch., 1297 (2), pag. 44.20: che fussero co· llui (e) co(m) mess(er) Otto, (e) che d(e)lle n(ost)re vicie(m)de li pa(r)lasseno, (e) q(ue)llo che i(m) ciò avesseno a dire (e) a ffare sc(ri)ve(m)mo loro tutto...

[4] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 4, cap. 33, Giovanni l'Elemosiniere, pag. 1322.8: partittesi da lui e per certe suoi vicende andoe fuor della terra...

3.2.2 Fras. Avere la vicenda con qno: avere a che fare con qno.

[1] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 55, pag. 96.1: Ora sono io più allegro] che di prima, quando con uno tale cavaliere abbo la vicienda.

3.3 Scambio reciproco.

[1] Dante, Convivio, 1304-1307, IV, cap. 4, pag. 276.5: Ancora la cittade richiede alle sue arti e alle sue difensioni vicenda avere e fratellanza colle circavicine cittadi...

3.4 Contraccambio, ricompensa.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/1308 (pis.>fior.), dist. 17, cap. 4, par. 8, pag. 299.23: Le cicogne, quando loro padre e madre per vecchiaia perdono le penne, [[...]] i figliuoli scaldano le fredde membra, procacciano loro l' esca, e con piatosa vicenda, essendo giovani, rendono quello che da' padri, essendo parvoli, ricevettono.

3.4.1 Fras. Rendere (la)vicenda (a qno): contraccambiare, ricompensare.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Castellani), 1268 (tosc.), L. IV, cap. 57, pag. 287.12: o tu rendi la vice(n)da, o tu ti rimani d'essere kiamato, ke gra(n)de disinore è semp(re) ricevere (e) neente dare».

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. I, cap. 6, pag. 281.18: l'omo che à misericordia del povero fa uzura a Dio, et la sua vicenda rendrà lui.

[3] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 20, pag. 41.7: Quando farai convito, non apellerai li amici o' parenti o' vicini o' ricchi, perché riconvitino te poscia e rendanti vicenda; ma chiamerai li poveri...

[4] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. I, pag. 490.16: «Sì como io penso, tu li porai rendere la visenda.».

3.5 Cambio, mutamento (di stato, di condizione).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 7.90, vol. 1, pag. 120: Le sue permutazion [[scil. della Fortuna]] non hanno triegue: / necessità la fa esser veloce; / sì spesso vien chi vicenda consegue.

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 15, vol. 3, pag. 217.13: E questi che voi chiamate elimenti, non stanno fermi: e attendete, e io v'amaestrerò le vicende che fanno.

3.6 Vincolo morale, obbligo.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 1, vol. 2, pag. 8.18: Intra tutti li Rumani skictu Quinciu ti placi, in lu quali tu usi toy armi sceleratamenti, a li casi di lu quali tu divi et vicenda di hunuri et la saluti tua? || Cfr. Val. Max., V, 1, 3: «cuius penatibus et honoris vicissitudinem et salutem tuam debes!».

3.7 Fig. Sorte, destino.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 3, pag. 261.12: così il re delli dèi dispone e ordena li fati e volle le vicende a queste cose, sì muta l'ordine e la legge de' fati...

[2] Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.), L. 2, cap. [vv. 1-42], pag. 93.2: ma la Fortuna incerta vae vagando, e dae e tolle le vicende, e le cose mortali hanno casi.

[3] Giannozzo Sacchetti (ed. Arvigo), a. 1379 (fior.), canz. 5.47, pag. 22: però che sempre gira / con impeto la rota che governa / e dilettasi ponere in altezza / le basse cose e l'alte a basso tira, / e altro non desira, / e 'n questo modo suoi vicende alterna...

3.8 Locuz. avv. A / per vicenda: a rotazione, a turno.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 9, pag. 398.12: Ogni legione divisa a sorte per lo muro vegghiano a defensione del pericolo, e guardano a vicenda quello che ciascuno riceve a guardare.

[2] Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.), cap. 35, pag. 60.10: a ciascuno diede cento cavalieri, imponendo loro che il dì e la notte andassono ciascuno a vicenda intorno a' fossi de' Troiani...

[3] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 4, cap. 63, Sereno, Paolo e Mosè, pag. 1483.3: dormendo li mezzi, li altri vegghiavano e stavano inn orattione, e così vegghiavano a vicenda.

[4] Stat. sen., Addizioni 1346-67, [1346], pag. 204.6: E chi conducie e' tiratoi [[...]] sia tenuto di tirare per vicenda, come lo scrittore gli à iscritti.

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 82, vol. 2, pag. 166.32: e' convenia che tutti i cittadini v'andassono o mandassono come toccava per vicenda, o pagassono una imposta per capo d'uomo...

[6] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 12, pag. 54.6: Et intra lu Conti et la Contissa sì chi era una cappa, la quali a vichenda si la usavanu, quandu era bisongnu.

3.8.1 Locuz. avv. A vicenda: l'uno dopo l'altro, in successione.

[1] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 3, cap. 26, pag. 109.28: Pir kista sua grande sanctitate, li pays[an]i aviano factu una custuma intra loru, ki a vichenda li portavanu alcuni prisenti...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 5.14, vol. 1, pag. 78: Sempre dinanzi a lui ne stanno molte: / vanno a vicenda ciascuna al giudizio, / dicono e odono e poi son giù volte.

[3] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 5, 4-15, pag. 152.27: Vanno a vicenda; cioè secondo che tocca a ciascuna...

3.8.2 Locuz. avv. A vicenda: a propria volta.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 3, vol. 1, pag. 120.2: nìn per nullu turmentu qui li fussi fattu non si putia ristringiri Anaxarcu que issu non turmintassi a vicenda lu tyrannu...

3.9 Locuz. avv. A vicenda: l'un l'altro, reciprocamente.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Castellani), 1268 (tosc.), L. IV, cap. 63, pag. 308.1: Et se due dormissero, desterà l'uno l'altro a vicenda; ma l'uno come si potrà scaldare?

[2] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 9, pag. 81.21: Et p(er) s(er)vigi etia(n)dio a vice(n)da dati (e) ricevuti s'acatta l'amistade (e) co(n)servasi (e) ritienesi...

[3] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 181r, pag. 77.10: Mutuo, adverbium, idest per mutuum, ad vichenda.