INCÈNDERE v.

0.1 encende, encendea, incenda, incendano, incende, incende', incendea, incendendo, incendendolo, incendente, incendenti, incender, incenderà , incenderai, incenderannola, incendere, incenderebbe, incendergli, incenderla, incendersi, incendese, incendesse, incendessono, incendeva, incendi, incendo, inçendo, incendomi, incendon, incendono, incenno, incesa, incese, inceselo, incesi, inceso, inciende, inciendono, incienno, incindiente, incindienti, 'ncend', 'ncende, 'ncenderai, 'ncendere, 'ncendesse,'ncendi, 'ncendo, 'ncenno, 'ncesa, 'ncese, 'nzende.

0.2 Lat. incendere (DEI s.v. incendere).

0.3 Ritmo cass., XIII in.: 3.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.); Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.); Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Memoriali bologn., 1279-1300, (1282); Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Ritmo cass., XIII in.; Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Stat. Montecassino, XIV (luc.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.6 N La forma incienno di Pallamidesse Bellindote (ed. Monaci), a. 1280 (fior.) è letta «incie nno» da CLPIO, V 188 PaBe, 10.

0.7 1 Provocare la combustione di qsa; distruggere o danneggiare col fuoco (anche pron.). 1.1 Provocare un'ustione, bruciare (una parte del corpo). 1.2 Bruciare producendo luce, illuminare. 1.3 Arroventare (un metallo, allo scopo di ammorbidirne la struttura). 2 Far inaridire, seccare (la pelle). 2.1 [Con rif. a violente febbri:] provocare una forte arsura. 3 Fig. [Rif. a sentimenti e sensazioni come pena, dolore, desiderio:] essere acceso o accendersi come una fiamma; [rif. al cuore:] essere come bruciato da una fiamma, struggere (d'amore, di desiderio, di dolore o per altri sentimenti e sensazioni); [rif. a una persona:] accendersi di passione (o per altro sentimento e sensazione), eccitarsi. 3.1 [In senso mistico-relig.:] ardere di amore divino. 4 Fig. Rendere incandescente di clamore, riempire con grida infiammate (il cielo). 5 Fig. Suscitare (come un fuoco), dare origine, stimolare.

0.8 Sara Ravani 15.11.2017.

1 Provocare la combustione di qsa; distruggere o danneggiare col fuoco (anche pron.).

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 190.1: «Congiurato ànno i nobilissimi cittadini incendere e distruggere la patria nostra, e 'l lor capitano ne sta sopra capo.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 1, pag. 126.18: Perchè in quello medesimo tempo che i Galli Roma presa e incesa tennero, e vendero... || Cfr. Orosio, Hist., III, 1, 1: «captam incensamque tenuerunt».

[3] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 4, pag. 56.32: E così ài veduto che, se lo legno non è prima inceso questo pogo [...] acciò che sia atto ad avere quello ch'è bene sommo, lo quale è indella penitensia, non si puote avere l'altro ch'è sommo.

[4] f Bart. da San Concordio, Giugurtino, a. 1313 (pis.>fior.), cap. 42, pag. 207.18: Ond'egli se ne andò ne' più ricchi luoghi di Numidia, guastò campi e ville, e molte castella e città, non bene guarnite ovvero senza aiuto, prese e incese... || Corpus OVI.

[5] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 3, cap. 2, ch., pag. 296.29: E se noi considiriamo il secco e 'l sottile ch'è in quello vapore sanza fummo, alotta si chiama estus, che tanto è a dicere quanto cosa avaccio infiammabile, imperciò che il sottile terreste leggiermente s'incende e afiamma...

[6] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 4, ott. 5.8, pag. 111: io son colui / il qual primiero a quel per che ci sete / recai speranza, e dissivi che vui / a termine dovuto l'otterrete, / cioè vittoria della vostra impresa, / e Troia fia per voi disfatta e 'ncesa.

[7] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 2, pag. 52.2: O uomini, affrettatevi; come sete voi cotanto dimorati? li altri rapiscono, incendono, guastano la città; e voi venite ora dall'alte navi?

[8] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 5, cap. 39, pag. 82.35: La testimonianza della sua vittoria avuta de' Cartaginesi, infino al tempo che inceso fu il Campidoglio, fu nel tempio chiamato lo scudo Marcio colla imagine d' Asdrubale.

[9] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 69, vol. 2, pag. 543.17: e avendo il maestro di fuoco acceso di carboni sopra il tetto, per sinistro avenimento un poco di carbone cadde, e come che ssi entrasse, sanza avedersene il maestro si posò sopra una trave, e quella incese...

[10] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 107, Ritrovamento s. Stefano, vol. 2, pag. 893.13: "Ispietoso prencipe, incendi la nave, però che l'avversario nostro [Stefano] sì v'è dentro". Allora il prencipe de' demoni mandò cinque demoni che incendessono la nave...

[11] Itinerarium volg., XIV sm. (tosc. occ.), cap. 15, pag. 151.28: Comandamento è dello 'mperadore che quelli muoia la cui casa s'incende.

- [Con rif. a spezie profumate].

[12] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 17, cap. 2, par. 9, pag. 409.8: Et Gregorio: «Sicome gli aromati non spandono, se non quando s' inciendono, lo suo odore...

[13] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XII (i), par. 86, pag. 579.23: e quindi gli fece aporre preziosissimi unguenti e corone e incendere soavissimi odori e aportare esquisite vivande...

- [Con rif. a materiali infiammabili].

[14] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 37, pag. 43.6: E non nasceranno gli animali nocivi, se intorno al piè della vite, o dell'arbore, incenderai solfo, e buturo...

1.1 Provocare un'ustione, bruciare (una parte del corpo).

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), son. 5.5, vol. 1, pag. 270: A me adovene com'a lo zitello / quando lo foco davanti li pare, / che tanto li risembla chiaro e bello, / che stendive la mano per pigliare; / e lo foco lo 'ncende...

[2] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 5, pag. 287.2: e Muzio la sua mano propia incendere, perché fallato avea lo colpo che per liberare Roma pensato avea?

[3] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 16.3105, pag. 311: Incender fa la man, di ciò sii certo, / S'al Sol s'oppone, come s'è già esperto.

[4] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 3, cap. 3, pag. 217.5: Il quale avvegna che lo incendesse, sì che lo odore de la sua carne, che s' incendea e ardea, venìa a' nasi di quelli ch' erano d' intorno...

[5] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 75, Ss. Primo e Feliciano, vol. 2, pag. 671.6: Allora il preside adirato comandò che i costati gli fossero incesi con le faccelline, e 'l piombo bogliente messogli per bocca...

[6] Considerazioni stimmate, XIV ex. (tosc.), 4, pag. 259.6: Di subito ch'egli l'ebbe toccato colla mano incesa e forata dal fuoco serafico, si partì ogni freddo e tanto caldo entrò in costui dentro e di fuori...

- [In espressioni enfatiche o minacciose].

[7] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 2, cap. 10, pag. 81.20: E, come solea dire il venerabile Benedetto a' suoi discepoli, tanta persecuzione gli facea l' inimico, che visibilmente gli appariva molto negro e ardente, e pareva che con la bocca e con gli occhi ardenti lo volesse incendere.

[8] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 19, pag. 185.30: E commo calvacavano insembla lo re Dyomede non potendo refrenare l'ardore suo che parea che lo 'ncendesse appressemaose a Breseyda e facendo fronte constante declaraole la soa intentione...

1.1.1 [Med.] Lo stesso che cauterizzare.

[1] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 40, pag. 184.13: Come le infermitadi che non si possono guarire per unguento, o per altri leggieri modi, si debbono tagliare e incendere.

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 20, vol. 2, pag. 317.32: E se per guarire delle infermità corporali ci sottomettiamo alli consigli, e comandamenti delli medici, e lasciamoci purgare, tagliare, e incendere...

[3] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 9, cap. 14, vol. 3, pag. 58.14: Se per tutte le predette cose gli uomori non si posson ristrignere o seccare, sì che non discendano alle gambe, facendo pertugi per modo di picciole vesciche ovvero piaghe, allora incontanente con ferro ritondo nella punta ovvero capo, s'incendano quelle piaghe ovvero vesciche infin nel fondo... || Corpus OVI.

[4] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376] lett. 54, pag. 214.5: Se la piaga quando vi ène non s' incende col fuoco o non si taglia col ferro, ma ponvi solo l' unguento, non tanto che elli abbi sanità, ma elli imputridisce tutto e spesse volte ne riceve la morte.

[5] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 16, pag. 22.11: E incendese, çoè impiiase el fuogo in questa, e cauteriça fortissimamentre.

[6] f Maestro Bartolomeo, Chirurgia di Ruggero da Parma volg., XIV (tosc.), [L. 3, cap. 30], pag. 282.11: Se cancro sarà nel membro virile et arà occupato tucto il membro, taglia tucto il cancro diventato roso, tanto che si tagli ancora alquanto del vivo, et co(n) ferro o con oro caldo lo incende. || Corpus OVI.

- Sost.

[7] f Cassiano volg. (A, ed. Bini), XIII ex. (tosc.), Coll. 6, cap. 6, pag. 70.47: Però che il tagliare e lo incendere che fa il medico a coloro che hanno le piaghe e le membra infracidate, si crede che sia pur male quello che li patisce... || Corpus OVI.

[8] f De officiis volg., XIV/XV (tosc.), L. 1, cap. 59, pag. 110.8: ma come i medici rade volte, e mal volentieri, vengono allo incendere e al segare; così medesimamente noi verremo a tal modo di punizione... || Corpus OVI. Cfr. Cic., Off., I, 136: «ad urendum et secandum».

- [In contesto metaf.].

[9] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 119, pag. 241.24: ma caritativamente correggevano con l' unguento della benignitá, e con l' asprezza del fuoco incendendo la piaga del difetto con la riprensione e penitenzia...

1.1.2 [Con rif. all'etimologia delle Amazzoni, per la consuetudine di bruciare la mammella destra]. || Cfr. Isidoro, Etym., IX, 2, 64: «Amazones dictae sunt [[...]] sive quod adustis dexterioribus mammis essent, ne sagittarum iactus impediretur».

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 14, pag. 50.13: e le femmine nutricavano con grandissimo studio, incendendo le poppe delle giovani dal lato diritto, acciò che il saettare non desse impedimento... || Cfr. Orosio, Hist., I, 15, 3: «inustis infantium dexterioribus mammillis».

1.1.3 [Con rif. al tormento fisico del fuoco inflitto ai peccatori nell'oltretomba].

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 22.18, vol. 1, pag. 365: Pur a la pegola era la mia 'ntesa, / per veder de la bolgia ogne contegno / e de la gente ch'entro v'era incesa.

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 14, pag. 277.3: e sieno somerse in Flegetonte, cioè che sempre incendano, e ardano...

[3] Jacopo Cecchi, XIV pm. (fior.), 2.34, pag. 439: l'altro la fa per suo difetto scendere / là dov'ell'è in fuoco etterno messa, / nel qual sanza morir s'arde e incende.

[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 22, pag. 566.31: Io era pur inteso alla pegola, per vedere ogni contegno di quella bolgia e della gente che v'era incesa dentro.

[5] Stat. Montecassino, XIV (luc.), pag. 15.14: q[ualiter] contempnentes Deum Gehenna de peccatis ince[ndat]: quomo lu foco i(n)fernali i(n)cende quilly [...] peccati li quali spreczene Dio...

1.1.4 [Con rif. alla punizione divina della pioggia di fuoco e zolfo].

[1] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 4, cap. 33, pag. 278.24: chè bene sai tu che si dice nel libro del Genesi, che sopra li Sodomiti Dio piovve solfo e fuoco: aciò che 'l fuoco li incendesse, e la puzza li affogasse.

[2] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 4, cap. 38, pag. 264.15: Sì, che bem sai tu che in lo libro de lo Genesi si dixe che sovra li Sodomî Dee li fé piove fogo e sorfaro, açò che lo fogo li incendese, e la spuça de lo sorfaro li 'negase.

1.2 Bruciare producendo luce, illuminare.

[1] <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>, c. 26, 121-142, pag. 636, col. 1.11: Cinque volte racceso. Dixe che era la luna incesa cinque fiade, e cussí altrettante privata de luxe...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 7, pag. 222.4: E più che sacrificando ed incendendo li altari con sante luminarie, la vergine Lavina estando presso al padre suo (o cosa da non dire!) apprendersi il fuoco fu veduto nei longhi capegli... || Cfr. Verg., Aen., VII, 71: «castis adolet dum altaria taedis».

1.3 Arroventare (un metallo, allo scopo di ammorbidirne la struttura).

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 22, pag. 43.16: Qual metallo è sì duro che il fuoco no lo incenda e rechilo a sua natura?

2 Far inaridire, seccare (la pelle).

[1] f Neminem laedi volg., XIV (tosc.), cap. 9, pag. 112, col. 1.40: E quello che fu sopra ogni miracolo si è, che, acciocché forse non gl' incendesse il cocente razzo del sole, li fu data il dì l'ombra della nuvola, dalla quale erano coperti di sopra, e con loro, dovunque egli andassero, erano miracolosamente portati questi celestiali tetti. || Corpus OVI. Cfr. G. Crisostomo, Neminem, 13.9: «ne forte acrior eos radius solis adureret».

2.1 [Con rif. a violente febbri:] provocare una forte arsura.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 13, pag. 233.1: Uno poco d' acqua fredda, a colui che arde di grandi febbri, sanò lo infermo, ovvero maioremente lo incese?

3 Fig. [Rif. a sentimenti e sensazioni come pena, dolore, desiderio:] essere acceso o accendersi come una fiamma; [rif. al cuore:] essere come bruciato da una fiamma, struggere (d'amore, di desiderio, di dolore o per altri sentimenti e sensazioni); [rif. a una persona:] accendersi di passione (o per altro sentimento e sensazione), eccitarsi. || Spesso in dittol. sinon. con ardere e cuocere.

[1] Ritmo cass., XIII in., 7, pag. 9: Poi ke 'nn altu me 'ncastello, / ad altri bia renubello / e mmebe ['n]cendo [e] flagello.

[2] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 229, pag. 533: De li lero malveci lo cor m' art et encende, / et an' questi proverbii d' amar me le defende, / sì q' en alta né 'n bassa lo meu cor non entende...

[3] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 33.4, pag. 348: Sì como 'l parpaglion c'à tal natura / non si rancura - de ferire al foco, / m'avete fatto, gentil crëatura: / non date cura, - s'eo incendo e coco.

[4] Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 5.32, pag. 107: Oimè, lassa tapina, / chi ardo e 'ncendo tut[t]a!

[5] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), disc. 2.56, pag. 70: S'eo la sguardo, / 'ncendo ed ardo, / tanto temo no le spiaccia...

[6] Guglielmo Beroardi, Rime, a. 1282 (fior.), 1.20, pag. 85: Lasso, tornar vorrei / ov'è 'l me' cor assiso / e 'n pena miso, - sì che mai non posa, / s'eo non ritorno al loco / ove 'n sollazzo e 'n gioco - dimorava; / ond'eo sono 'n tal foco, / che tutto incendo e coco...

[7] Memoriali bologn., 1279-1300, (1282) 6.30, pag. 15: Non posso cellar la flamma / che me 'nzende plu che foco, / e lo so amor me 'nflamma / sí che n'ardo dentro e coco...

[8] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 182.2, pag. 238: Ira, pessimo vizio, acceca mente, / incende e turba om dentr' e di fore, / morde e piaga el su' cor primeramente, / ed en altro poi stende el suo furore.

[9] Poes. an. urbin., XIII, 7.99, pag. 552: Spirito, tu ke venisti / in simillança de foco, / e cke lo rovo accendisti / non cagnando essar nel loco, / per ke lo sponso aucidisti / satisfammene uno poco; / lassa me, ke inçendo e ccoco / dell'angustïoso ardore!».

[10] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 8.64, pag. 37: li miei dolor' son tanti / ch'io tut[t]a ardo ed incendo...

[11] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 40.8, pag. 101: e spesse volte a pianger mi ritorno / e quindi bagno l'amoroso foco, / e lo pensiero e 'l pianto è 'l mio soggiorno: / oi lasso, che tutto ardo e 'ncendo e coco!

[12] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 90.3, pag. 366: Lo cor tutt'ho partito, - ed arde per amore. / Arde ed encende, nullo trova loco: / non pò fugir, però ched è legato...

[13] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 29.13, pag. 147: Chi mi riprende non sa 'l convenente, / ch'allora m'incende 'l cor d'ogni lato, / e per un mille vi son più fervente.

[14] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 18.7, pag. 10: Ed ha vertute in far l'uom locutorio, / conserva l'amistà vecchia e la nova, / la sete spegne e 'ncende la luxura, / se femina la porta uom ne 'nnamora...

[15] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 128.15: Egli sciocco disidera se: egli che loda, ee lodato; e mentre ch'egli domanda, ee domandato: a un'otta incende e arde.

[16] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 26.13, pag. 571: ché contento seria de star nel foco, / lei potendo servir, che l' arde e encende; / ma per natura el poder nol deffende.

[17] A. Pucci, Rime (ed. Corsi), a. 1388 (fior.), 32.14, pag. 835: Però che di' che si' mio servidore, / quando tu vo' a lui ne va correndo / e saluto gli porta per mio amore / e digli di paura i' ardo e 'ncendo / che nol vada dicendo, / sonetto mio, però ch'i' sare' morta...

3.1 [In senso mistico-relig.:] ardere di amore divino.

[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 4, pag. 75.30: Li Serafini sono moltitudine di celestiali spiriti, li quali ardono ed incendono dentro d'amore di Dio...

[2] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 6, pag. 22.13: Carissime, chi mi potrà dire l'amore e la carità, che di voi sente l'anima mia e 'l cuore mio, il quale tutto arde et incende del fuoco dell'amore dello Spirito Santo...

4 Fig. Rendere incandescente di clamore, riempire con grida infiammate (il cielo).

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 10, pag. 356.13: Allora i Trojani e i Latini incendono il cielo colle grida. || Cfr. Verg., Aen., X, 895: «clamore incendunt caelum».

5 Fig. Suscitare (come un fuoco), dare origine, stimolare.

[1] Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.), cap. 37, pag. 67.16: Per la quale cosa Ascanio, veggendo che la donna incendea con lo suo incendio lo dolore della gente, la fece pigliare tra braccia e portarlane a casa.

[2] f Eneide compil. (II, L. VII-XII), XIV pm. (fior.), L. 12, pag. 131.24: [222] La sorore Viturna, vedendo queste cose e vedendo levarsi uno mormorio, si lancia in mezzo le schiere e incende la battaglia. || Corpus OVI.

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 4, cap. 74, vol. 1, pag. 582.5: e molto si guardò di muoversi alla stigazione e conforto di Ghibellini d'Italia, usati d'incendere e d'infocare le 'mprese all'apitito parziale, più ch'al singulare onore della 'mperiale corona, i cui vizi nobilemente conoscea.

[4] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. 19, cap. 13, vol. 8, pag. 65.3: Ma quando si dogliano, da quella parte che si dogliano, è fatta perturbazione della pace: ed eziandio in quella parte è ancora pace, nella quale non incende il dolore, e non si dissolve la congiunzione. || Corpus OVI.

[5] Francesco da Buti, Par., 1385/94 (pis.>fior.), c. 12, 46-60, pag. 368.2: ella spuose lo sogno dicendo ch'ella parturirebbe uno figliuolo che colla scienzia sua illuminerebbe tutto lo mondo, e colla sua ardente carità incenderebbe li altri ad amare Iddio.

[6] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 60, Vergine d'Antiochia, vol. 2, pag. 532.4: In Antiochia fu una vergine novellamente, la quale fuggiva i palesi vedimenti de le persone; ma quanto più schifava gli occhi de gli uomini, tanto più incendea i villani sguardamenti.