INCENDIO s.m.

0.1 encendii, encendio, enceniu, incendi, incendî, incendia, incendii, incendij, incendio, incendiu, incendj, inciendio, 'ncendii, 'ncendio.

0.2 Lat. incendium (DELI 2 s.v. incendio).

0.3 Pamphilus volg., c. 1250 (venez.): 4.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.); Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.).

In testi sett.: Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.); f Frontinovolg., a. 1381 (bologn.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Stat. perug., 1342; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

N L'att. in Jacopo della Lana è cit. dantesca.

0.5 Anche plur. neutro (incendia).

Locuz. e fras. d'incendio 1.1; patire incendio e ferro 2.1; mettere incendio 1.

0.7 1 Il mettere o andare a fuoco (gen. con effetto distruttivo, di devastazione). 1.1 [Detto di strumenti offensivi:] locuz. agg. D'incendio: lo stesso che incendiario. 1.2. [Con rif. al tormento fisico del fuoco inflitto ai peccatori nell'oltretomba]. Meton. Inferno. 1.3 [Con rif. al fiume infernale Flegetonte]. 1.4 [Con rif. a un'eruzione vulcanica]. 1.5 [Con rif. a una sorgente di luce e calore]. 2 [Med.] Lo stesso che cauterizzazione. 2.1 [Med.] Fras. Patire incendio e ferro: essere sottoposto a una intensa sofferenza (con rif. a pratiche chirurgiche). 3 Fig. Principio di rovina e devastazione, causa di sconvolgimento. 4 Fig. Ardore (di un sentimento), turbamento (dei sensi). 4.1 [In senso mistico-relig.:] trasporto ardente, fervore. 4.2 Fig. Ira violenta, sdegno.

0.8 Sara Ravani 15.11.2017.

1 Il mettere o andare a fuoco (gen. con effetto distruttivo, di devastazione).

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 301.15: In quelle tempora lo fiume cresceo molto e fuoro grande terremota per le provincie e pistilentia e fame e incendia, a li quali mali a le cose experte presore volte deo remedia.

[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 163.3: et in questo abisogna d' acquistare benivolenzia sì che l' uditore intenda, sì come nella causa di colui c' avesse morto il suo padre o fatto furto o incendio.

[3] Cronica fior., XIII ex., pag. 105.1: Et di questa discordia nacque bactaglia cittadinesca e gran mortalità di rubamenti e d'incendi nella città di Firençe.

[4] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 1, cap. 9, pag. 172.12: E questa cotale exalatione è materia d'incendio, e accendesi leggiermente, come uno fummo...

[5] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 63.4: Le grandi cittadi periscono colle loro mura; e li incendi volgono tutte le genti co' loro popoli in cenere: le selve co' monti ardono.

[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 11, vol. 2, pag. 222.13: Ma Luciu Catilina oppunenduli et dicenduli Marcu Ciceruni que issu avia scumossu unu grand'incendiu pir ardiri Ruma...

[7] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 96, pag. 190.21: Ercole [[...]] liberò tutta la contrada di furti, d'incendi e di rapine, che facea Cacco.

[8] Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.), L. 3, cap. [vv. 453-508], pag. 144.19: e gli arditi giovani usciro fuori della città, non con lance né con archi; la loro lancia fu lo fuoco e 'l vento, arrappante gl'incendi, con veloce corso gli portò nelle forteze de' Romani.

[9] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 63, par. 4, vol. 1, pag. 249.2: La podestade, né 'l capetanio, né alcuna persona per loro, né alcuno altro possa trare [[...]] né anco rebandire alcuno [[...]] el quale fosse posto en bando per furto, homicidio, robaria, encendio overo alcuno malefitio...

[10] Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.), 11.9, pag. 431: E veggio incendio, taglia, ruba e stento / d'uomini e donne e fanciulli di cuna, / e 'n tutta Italia el guelfo nome spento.

[11] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 30, pag. 258.14: e tutto l'ayro nde pare perzò nigro e corrupto, eccepto le case de li tradituri le quale per uno cierto signale foro servate da quillo inciendio e non foro arse.

- Meton. Terra riarsa da un incendio.

[12] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, par. 62, comp. 10.13, pag. 78: Argo, ch'avea cento ochi per vedere, / condusse per ruyne e per incendi / con mal mangiar, e con pegio iacere, - quella vacha.

- [Con rif. ad una tecnica per combattere i parassiti delle piante].

[13] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 2, cap. 15, pag. 68.5: E se nella pianta del sorbo advenissero cotali vermini rossi, e pilosi, i quali sogliono le sue midolle dentro perseguitare, torrai alquanti di quelli senza fare ingiuria agli arbori, traendoli, e ardendoli di vicino all'arbore, cioè al sorbo. Credesi, che per questo incendio gli altri si fuggano, ovvero muoiano.

- [In una similitudine].

[14] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 1, pag. 150.7: E sì come lo multiplicato incendio pur vuole di fuori mostrarsi, ché stare ascoso è impossibile, volontade mi giunse di parlare [d'] amore, la quale del tutto tenere non potea.

- Locuz. verb. Mettere incendio (in qsa): incendiare (un luogo).

[15] f Frontino volg., a. 1381 (bologn.), L. 1, [cap. 8], pag. 16v.11: M. Curio contra li Sabini, li quali avevano occupati li nostri termini cum grande exercito, mandò per vie occulte gente che mise incendio ne' lor campi e ville... || Corpus OVI. Cfr. Fr., Strat., I, 8, 4: «quae desolatos agros eorum vicosque per diversa incenderunt».

1.1 [Detto di strumenti offensivi:] locuz. agg. D'incendio: lo stesso che incendiario.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 44, pag. 188.16: Ed ancora ne' ventri delle navi de' nemici si ficcano con balestri ardenti saette, appiccatovi olio d' incendio, stoppa, e zolfo, e bitumine involto nell' olio... || Cfr. Veg., Mil., IV, 44: «Oleo incendiario».

[2] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 18, pag. 163.11: E se quelli del castello non ardiscono d' uscire, con maggiori balestri saettino cose d' incendio, cioè malleoli, o vero falariche... || Cfr. Veg., Mil., IV, 18: «ad maiores ballistas malleolos uel falaricas cum incendio destinant».

1.2. [Con rif. al tormento fisico del fuoco inflitto ai peccatori nell'oltretomba]. Meton. Inferno.

[1] Poes. an. abruzz.>march., XIII sm., 245, pag. 126: Poi ne andaraio a lo tristu onfernu / Et Satanaxe legarò a lo ferru; / L'anime trarrone de quillu albergu, / Ke nocte et dìne à grande enceniu» -.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 2.93, vol. 1, pag. 32: I' son fatta da Dio, sua mercé, tale, / che la vostra miseria non mi tange, / né fiamma d'esto 'ncendio non m'assale.

[3] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 4, cap. 39, pag. 290.6: Dimmi, pregoti, è da credere che lo fuoco dello inferno sia pur un medesimo fuoco, o quanta sia la varietà de' peccati tanta sia la varietà dello incendio?

[4] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 4, cap. 44, pag. 272.11: Così como in questo mundo monti stam a un sor e no sentem [...] de lo sole inguarmenti [[...]] così in un fogo mêsmo è diverso modo de incendio segundo la diversitae de li peccai...

[5] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 2, cap. 21, pag. 130.14: guardandoti da' peccati e visii de' pensieri, della lingua, de le mani, de' piedi, e dalla propria volontà [[...]] sarati aparecchiata la beata groria, sigura dello incendio del fuoco infernale.

[6] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 2, 58-75, pag. 69.15: et io sono fatta tale da Dio per la sua grazia, che la fiamma di questo incendio, né vostra miseria mi può toccare...

1.2.1 [Nella Commedia:] pioggia di fuoco.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 14.47, vol. 1, pag. 230: «Maestro, tu che vinci / tutte le cose, fuor che ' demon duri / ch'a l'intrar de la porta incontra uscinci, / chi è quel grande che non par che curi / lo 'ncendio e giace dispettoso e torto, / sì che la pioggia non par che 'l marturi?».

1.3 [Con rif. al fiume infernale Flegetonte].

[1] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 14, pag. 144.4: il terzo Flagetonta, cioè 'incendio'...

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 14, pag. 279.11: e Flegetonte viene a dire incendio...

[3] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 14, pag. 78.22: el terço Flegietonte, el quale tanto è a dire quanto incendio...

1.4 [Con rif. a un'eruzione vulcanica].

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, cap. 6, pag. 67.4: Le quali se in alcuno malvagio cadranno, quali incendi, sospinti da fiamme infernali, qual diluvio tante rovine diedono? || Cfr. Boezio, Consol. Phil., II, 6: «quae flammis Aetnae eructantibus».

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 294, pag. 243.12: per che, essendo Diogene andato in Cicilia a considerare lo 'ncendio di Mongibello...

1.5 [Con rif. a una sorgente di luce e calore].

[1] Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 4, 76-87, pag. 92.39: E qui tocca la storia de la Bibbia; cioè quando lo populo d'Isdrael passò per lo diserto d'Egitto in terra di promissione, dove dice la Santa Scrittura che Dio opponeva la colonna de la nebbia in verso lo incendio del Sole, e la colonna del fuoco a levare le tenebre de la notte...

- [In contesto fig., con rif. al mito del Sole che incendiò il cielo].

[2] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 27, pag. 189.31: e così cadde Fetonte de' cavagli, per la qual cosa fu grande incendio in cielo, come apparisce pe' segnali che ancora sono in cielo quando così si varia...

- [Con rif. al fulgore delle anime beate].

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 25.80, vol. 3, pag. 417: Mentr' io diceva, dentro al vivo seno / di quello incendio tremolava un lampo / sùbito e spesso a guisa di baleno.

[4] Gl <Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.)>, c. 28, 88-96, pag. 629, col. 2.4: L'incendio, çoè la luxe, o vero radiationi.

1.5.1 Forte calore interno, arsura (provocata dalla febbre).

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. III (i), par. 71, pag. 155.16: Cangiar colore, mostrando di fuori l'angoscia, la quale dentro sentivano, e dibattero i denti, come coloro fanno li quali la febbre piglia, che inanzi lo 'ncendio di quella triemano e battono i denti.

[2] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 46, S. Gregorio, vol. 1, pag. 395.9: e incontanente fu preso da la febbra, intanto che da la mattina per tempo del terzo die infino a l'ora de la terza, per lo troppo incendio che sentiva, gittando la lingua da la bocca parea che volesse mandare fuori il sezzaio fiato.

2 [Med.] Lo stesso che cauterizzazione.

[1] Maestro Bartolomeo, Chirurgia di Rugg. Frugardo volg., XIV (tosc.occ.), [L. 3, Rubricario], pag. 268.30: Della rottura et sua cura et legatura p(er) tagliatura (et) incendio.

2.1 [Med.] Fras. Patire incendio e ferro: essere sottoposto a una intensa sofferenza (con rif. a pratiche chirurgiche).

[1] f Rim. Am. Ovid. (Laur. 41.36), XIV pm. (?) (fior.), cap. [vv. 213-48], pag. 103r.22: [227] I' ò bevuti gli amari sughi contra mia volontà quando era infermo, e ben ch'io pregasse, m'era negato il mangiare. [229] Per sanare il corpo, patirai incendio e ferro, e con tutta la grande sete lascerai l'aqua. || Corpus OVI. Cfr. Ov., Rem. Am., 229: «ferrum patieris et ignes».

3 Fig. Principio di rovina e devastazione, causa di sconvolgimento.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 6, pag. 445.5: Manifestasi dunque la potenzia colla benignitade dell' onnipotente Iddio, che coloro che ne' tempi di Cristo sono offesi, come tostamente gl' incendi delle battaglie e sono commossi e sono ristretti, con ciò sia cosa che dinanzi, per piccole cagioni grandi pistolenzie di battaglie si commoviano e duravano lungo tempo...

[2] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 1, pag. 171.16: chi non conosce la città di Troja? chi non ha uditi tanti incendii di battaglia? || Cfr. Verg., Aen., I, 566: «tanti incendia belli».

[3] Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.), cap. 11, pag. 18.18: chi è quegli alli cui orecchi non sieno venute le virtù de' Troiani e gl' incendi di tanta guerra, quanta è stata quella di Troia?

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 1, pag. 25.11: o vero l'incendj di tanta guerra e battaglie?

4 Fig. Ardore (di un sentimento), turbamento (dei sensi).

[1] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Galatea], pag. 77.4: E li encendii si leva maiori per lo so movemento, mai sì qe contraconbatendo l'omo o la femena, la tençone lo fai vegnir en maior ira.

[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 35, pag. 61.32: Dunque vedi che s'usa Temperanza quando s'astiene l'uomo da' desiderî non liciti, o quando costrigne l'incendî della lussuria col freno della ragione...

[3] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Coll. 4, rubricario, pag. 60v.19: Degl'incendi dela carne, per li quali se noi non ci humiliassemo faremo più grave caduta. || Corpus OVI. Cfr. Cass., Conl., IV, 16: «De incentivis carnis...».

[4] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 24, cap. 4, par. 9, pag. 387.19: Vino e gioventude è doppio incendio di lussuria; perché giugniamo noi l' olio alla fiamma?

[5] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 100.56, pag. 185: Io sun pien d'ogni incendio e d'ogni ardore...

[6] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Aconzio, pag. 195.24: Riguardisi il tuo viso, il quale fue formato a nostro incendio, e la tua vaga bianchezza che tu possiedi nel candido volto. || Cfr. Ov., Her., XX, 119: «Serventur vultus ad nostra incendia nati».

[7] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 1, cap. 4, pag. 19.16: Ed essendo egli nella sua gioventude duramente tentato degli incendii della carne, con gran fervore si diede all' orazione...

[8] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 10, vol. 1, pag. 63.7: E così leggiamo di s. Benedetto, ch' essendo tentato si gettò nudo fra le spine, e per le punture del corpo vinse l' incendio della carne...

[9] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 1, cap. 4, pag. 82.22: E sendo ello in la çoventura monto temptao duramenti da li incendi de la carne, cum grande frevor se dè a l' oratium...

[10] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 241.13, pag. 305: né per duo fonti sol una favilla / rallenta de l'incendio che m'infiamma, / anzi per la pietà cresce 'l desio.

[11] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. 1, pag. 222.2: La notte piango e ripiango, e raddoppio i gemiti, e la moltitudine de' dolori cresce in me, e continuo incendio mi cuoce il cuore.

4.1 [In senso mistico-relig.:] trasporto ardente, fervore.

[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 28, proemio, pag. 604.13: Questa gerarchia ha tre ordini: Serafini, li quali sopra gli altri ardono d'incendio di caritade...

[2] Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 14, 127-141, pag. 336.14: E questo finge per quelli del mondo che, benchè tegnano chiusi li occhi ai beni del mondo che li potesseno muovere ad invidia; senteno l'incendi de la carità, per li quali ammonirebbeno chiunqua in ciò sentisseno errare.

4.2 Fig. Ira violenta, sdegno.

[1] f Prima catilinaria volg. (red. B), a. 1313 (fior.): Or ti domandiamo noi: pensi tu no ardere d'incendio di biasimo quand'elli guasterà Italia con bataglia... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 399.1, pag. 243: Cresse ney subditi diverso incendio, / quando la peccunia vince lor comitto, / ch'el tyraniça perverso et indomitto, / tutto recogle cum pocho dispendio...

[3] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 14, pag. 241.15: Ora mi rispondi: pensi tu non ardere d'incendio di biasimo?

[4] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 6, cap. 2, pag. 413.21: E questa domanda fece, acciò che l' autorità del chiarissimo uomo molto accrescimento aggiugnesse a lo incendio già cominciato... || Cfr. Val. Max., VI, 2, 3: «ut auctoritate clarissimi uiri inchoato iam incendio multum incrementi adiceret».

[5] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 14, pag. 265.16: Dice Macrobio che questo fiume non è altro che ardore overo incendio de ira e de cupidità la quale li omini hanno nel mondo: cossì in lengua greca.