RAVIUOLO s.m.

0.1 raviole, ravioli, raviolo, raviuol, raviuoli.

0.2 Etimo incerto: prob. da rapa nella var. settentr. rava (Toso, Piccolo dizionario, s.v. ravieu); meno prob. da raffio con lenizione intervocalica (Nocentini s.v. raviolo) o dal gen. ravieu 'merlo' (DELI 2 s.v. raviolo).

0.3 Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311: 1.2.

0.4 In testi tosc.: F Doc. fior., 1344-45 (fior.); Stat. fior., XIV pm. (3); Stat. fior., 1356/57 (Lancia, Ordinamenti); Gloss. lat.-aret., XIV m.; Stat. lucch., 1362; Lett. prat., 1390 (10).

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311.

0.5 Anche s.f. (raviole).

Il femm. plur. raviole di Anonimo Genovese (cfr. 1.2) trova riscontro nel tipo raviore femm. plur. att. tuttora in area ligure (Parlate liguri s.v. ravioi).

Locuz. e fras. raviuolo bianco 1; raviuolo di ceci 1.1; raviuolo verde 1.

0.6 N Cfr. già «pastum per vindemias tribus personis de pane et vino et carne et raviolis» in un doc. lat. del 1182 proveniente da Savona (Aprosio, Vocabolario I, 2, s.v. raviolus) e inoltre «raviolos sine crusta de pasta» doc. nel 1281-1288 nella Cronaca di Salimbene da Parma (Carnevale Schianca s.v. raviolo).

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 [Gastr.] Porzione d'impasto a base di formaggio e ingredienti diversi (carne, uova, spezie, erbe, mandorle o altro), prob. cotti in un involucro di pasta. 1.1 [Gastr.] Raviuolo di ceci: frittella di ceci nota come guanto. 1.2 [Gastr.] Femm. Pietanza appetitosa caratteristica del periodo di Carnevale.

0.8 Emanuela Di Venuta 12.01.2024.

1 [Gastr.] Porzione d'impasto a base di formaggio e ingredienti diversi (carne, uova, spezie, erbe, mandorle o altro), prob. cotti in un involucro di pasta.

[1] F Doc. fior., 1344-45 (fior.), c.24r: per xxx casci per rav[i]uoli... || Frosini, Il cibo, p. 154.

[2] Stat. fior., XIV pm. (3), pag. 152.13: Et che non possa apparecchiare né avere per tutto el corredo de le nozze più che vinticinque taglieri de ciaschuna vivanda, intendendosi per vivanda raviuoli overo brangiere o tortellecti...

[3] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 1, pag. 5.18: Togli iiij casci, e fanne belle fette per traverso; tolgli i polli e svenbrali, e fae dell'uno vembro ij, e mettigli a sofrigere in lardo insalato, bene strutto e bene colato, e spetie dentro a sofrigere, [e] l. datteri festugati di cennamo e di gengiove e di garofani. E metti questi raviuoli a lesare in acqua...

[4] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 3, pag. 6.30: Togli questi pollastri ben lavati e svenbrati, e mettigli a sofrigere in lardo strutto assai e bene colato. E la prima cosa che tu metti co' pollastri sia spetie dolci. Togli il cascio frescho che tu ài, e fanne raviuoli quanti n'escono, e lesagli in acqua; e quando sono cotti, polvereçagli di spetie fini.

[5] Stat. fior., 1356/57 (Lancia, Ordinamenti), cap. 22, pag. 189.16: Et per lo corredo o desinare delle nozze non si possano apparecchiare più che venti taglieri per ciascuna vivanda, intendendo per una vivanda ravioli, bramangiere o tortelletti...

[6] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 300.7: Hic raviolus, li, el raviolo.

[7] Stat. lucch., 1362, cap. 19, pag. 96.30: E in delle dicte du' viande non si conti raviuoli, tordelletti, torte, nè altro mangiare di pasta, nè di lacte, nè di cacio, nè salsiccie, nè carne salata, nè lingue investite, nè inductali...

[8] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 3, pag. 515.11: E eravi una montagna tutta di formaggio parmigiano grattugiato, sopra la quale stavan genti che niuna altra cosa facevano che far maccheroni e raviuoli e cuocergli in brodo di capponi...

[9] A. Pucci, Rime (ed. Corsi), a. 1388 (fior.), 46.60, pag. 873: Ed altre vendon uova con formaggio / per far de gli erbolati e de le torte / o raviuoli o altro di paraggio.

[10] Lett. prat., 1390 (10), 9, pag. 178.1: E sonci de' raviuoli di quel buono cascio luchardese ch'è venuto da Firençe...

[11] Libro dela cocina, XIV (tosc.), cap. 60, pag. 173.15: Poi togli erbe odorifere, mettivi su çaffarano in bona quantità, e trita forte, e excoriatam in bona quantità; e poni la medolla sopra 'l grasso di quello, e batti col coltello fortemente e spesso; e mesta colle dicte erbe con alquanto di cascio gratato. Poi togli di queste un'altra quantità, e fanne ravioli...

[12] Libro dela cocina, XIV (tosc.), cap. 60, pag. 174.4: Nel sexto de' ravioli d'amandole...

- [Con specificazione del colore della pietanza risultante dall'ingrediente principale impiegato:] raviuolo bianco, raviuolo verde.

[13] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 1, pag. 5.10: E togli due casci freschi e albume d'uovo, e pestalo, e fanne raviuolibianchi cotti con pasta.

[14] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 1, pag. 5.14: E togli due casci freschi e uno passo, e petrosemoli, e menta poca: bene pesta, e fanne xij raviuoli verdi.

[15] Libro dela cocina, XIV (tosc.), cap. 60, pag. 173.16: Togli anche petrosello e altre erbe odorifere e cascio frescho, e fanne ravioli verdi...

1.1 [Gastr.] Raviuolo di ceci: frittella di ceci nota come guanto. || Cfr. guanto 2.

[1] Libro dela cocina, XIV (tosc.), rubricario, pag. 132.4: Dei ganti, ciò è ravioli di ceci, in due modi. .xxxij.

1.2 [Gastr.] Femm. Pietanza appetitosa caratteristica del periodo di Carnevale. || Non det.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 146.97, pag. 644: e te so dir, per bona strena, / che son monto ben disnao / e aspecto bona cena, / de capon grosi con bone raviole, / bon zervelai, porchet' ò in rosto / - tuta la coxina ne ore - / pin e grasi como un prevosto.