0.1 trepiede, trepiedi, trepiedj, treppede, treppiè, treppié, treppiede, tripè, tripiei.
0.2 Lat. tripes, tripedem (DEI s.v. treppiede).
0.3 Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.); Gloss. lat.-aret., XIV m.; Doc. fior., 1360-63.
In testi sett.: Elogio Buzzacarini, 1392/97 (padov.).
In testi mediani e merid.: Doc. assis., 1376.
0.7 1 Supporto con tre punti di appoggio, in ferro o altro materiale, utilizzato come rialzo. 1.1 Treppiede di Febo (rif. meton. ai responsi della Pizia ivi seduta nel tempio di Apollo a Delfi). 1.2 Arnese utilizzato per sorreggere e rialzare sul fuoco i recipienti da cucina. 2 [Astr.] Costellazione a forma di triangolo.
0.8 Viola Nardi 10.01.2024.
1 Supporto con tre punti di appoggio, in ferro o altro materiale, utilizzato come rialzo.
[1] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 298.3: hic tripex, dis, el trespolo, el tripiei.
[2] Elogio Buzzacarini, 1392/97 (padov.), 74, pag. 114.37: XV ordigni tra chofani, scrigni e chasete; doe piene de peltre; uno tripè de ferro; maçi V de charte de chapreto...
1.1 Treppiede di Febo (rif. meton. ai responsi della Pizia ivi seduta nel tempio di Apollo a Delfi).
[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 347.7: Mille sono i modi dilettevoli della lussuria [[...]]. Ma né i trepiedidi Febo, né il cornuto Amone più vere cose vi dirae che lla mia scienzia versificata vi canta.
1.2 Arnese utilizzato per sorreggere e rialzare sul fuoco i recipienti da cucina.
[1] Doc. fior., 1360-63, pag. 16.9: per achatatura d'una calderetta et d'uno trepiede per lessare le tinche pela gelatina s. j...
[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, X, 6, pag. 663.3: Uno de' famigliari di messer Neri prestamente quivi accese il fuoco e, posta la padella sopra il treppiè e dello olio messovi, cominciò a aspettare che le giovani gli gittasser del pesce.
- Treppiede da fuoco.
[3] Doc. assis., 1376, pag. 236.26: 66. Item .i. treppededa fuocho.
2 [Astr.] Costellazione a forma di triangolo.
[1] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 26.13: La XV è quella dinanzi delle due che rimangono del triangolo. E la XVJ è la seguente di queste due. E queste tre si chiamano in arabico altephil, che sono 'lo treppié'.
[2] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 4, pag. 219.31: E chiamasi la prima lucente l' avoltoio cadente [[...]]. E nelle sue alie sono le due stelle che sono ne' suoi istremi, che sono la seconda e la terça, quelle che fanno con essa triangulo. Ed il popolo le nomina aleteri, che vuol dire 'treppiede'.