0.1 tenebrosità , tenebrositade, tenebroxitè.
0.2 Lat. tenebrositas, tenebrositatem (GDLI s.v. tenebrosità ).
0.3 Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.): 3.1.
0.4 In testi tosc.: Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.); Almansore volg., XIV po.q. (fior.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.).
In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg. (Rb), 1324-28 (bologn.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).
0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 Carattere scuro o ombroso proprio di ciò che è privo di luce (anche fig.). 1.1 Scurezza di colore. 2 [Med.] Estens. Offuscamento della facoltà visiva. 3 Fig. Condizione di scarsa chiarezza mentale, torpore della mente. 3.1 Condizione di incertezza, disorientamento spirituale.
0.8 Matteo Luti 04.05.2022.
1 Carattere scuro o ombroso proprio di ciò che è privo di luce (anche fig.).
[1] Jacopo della Lana, Par. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 27, v. 138, pag. 2486.23: Cristo si è quel sole che ne [[scil. la Chiesa]] alumina e ne reschiara e fane perdere omne tenebrositade e scureça.
[2] <Ottimo, Par., a. 1334 (fior.)>, c. 2, pag. 41.14: L'ottava spera, cioè il Cielo dove sono le stelle, a voi mortali dimostra molti lumi, cioè stelle; li quali lumi e nella qualitade, cioè in chiarezza o tenebrositade, e nella quantitade, cioè grandezza, si possono considerare essere diverse figure...
[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1341 (pis.), L. 1, cap. 43, vol. 2, pag. 69.32: E però anco quel, che si chiama terra, poi si chiama abisso per la sua tenebrosità , ed informità, quando nel detto libro del Genesi si soggiunge: Et tenebrae erant super faciem abyssi...
[4] Lancia, Chiose Inf., 1341/43 (fior.), c. 31, v. 19, pag. 453.14: Qui nota l'autore come il senso de l'occhio per distantia di luogo o per tenebrositade d'aere s'inganna.
[1] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. VIII, cap. 31, pag. 673.38: Se ad alcuno queste cotali rane di laghi o di fiume fieno date, sì lli averanno ramollimento e mollitie di tucto il corpo, e tenebrositade di colore...
[2] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 449.1: Molto si maraviglia di così nettissima fronte colle streme valli [[...]] chè anbo due figurate ad modo d' arco non in molta quantità di peli disconcia tenebrosità le facea mostrare nere, ma recate amendue a uno ordinato modo, distinguea[no] in magiore isplendore la convenenza degli ochi.
[3] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 155, pag. 161.18: La vertù del balsamo è bona e calda molto. E absterçe la tenebroxitè del vixo.
[4] Lancia, Chiose Par., 1341/43 (fior.), c. 2, vv. 61-69, pag. 881.17: non è vero che raro e denso sia la cagione di quella chiarezza e di quella tenebrositade che appare nella luna.
2 [Med.] Estens. Offuscamento della facoltà visiva.
[1] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. III, cap. 24, pag. 321.17: Sekebinegy è caldo, il quale giova a la grossa ventositade e a la pilensia e a la parlasia, e tollie la tenebrositade e oscurità delli occhi...
[2] Thes. pauper. volg., XIV pi.di. (pis.), cap. 15, pag. 232.11: lo succaro frega col vino bianco sopra una ruota; pone lo vino indelli occhi, tolle via la tenebrositade e la maqula.
[3] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 6, col. 2.14: Alle lagrime degli occhi. Galieno fa questo colorio a ongni infermità d'occhi per lagrime, rossore, dolore e ongni tenebrosità d'occhio...
3 Fig. Condizione di scarsa chiarezza mentale, torpore della mente.
[1] <Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.)>, c. 30, proemio, pag. 525.7: tu abandonasti la scuola e 'l maestro, e donastiti a cose lascive, e con esse ottenebrasti la memoria e lo intelletto. Alla quale tenebrositade torre via, e a riducerti in vera cognizione, e via di veritade, fu mestiere ch' io discendessi infino alle cose inferiori, cioè al trattato de' vizi...
[2] Lancia, Chiose Purg., 1341/43 (fior.), c. 28, vv. 76-84, pag. 795.17: se considerate questo salmo, torrà via la tenebrositade concepta nella vostra mente.
3.1 Condizione di incertezza, disorientamento spirituale.
[1] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 9, pag. 75.18: Et certo: prima est tenebrositas, secunda est cupiditas, tertia sensualitas, quarta loquacitas. Queste infermitadi son radice di tutte l'altre, et dell'anime et delle corpora. Dico in prima ke la tenebrosità è la prima infermità et la peggiore dell'altre, et così per ordine. [[...]] Le infermità dell'anima unde vegnono? Dalla tenebra, però che li homini non veggiono lo peccato quando lo fanno, non sanno li comandamenti, non veggiono lo male del peccato...
[2] Jacopo della Lana, Purg. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 33, v. 109, pag. 1652.14: Per questa umbra smorta s'intende la tenebrosità in che roman le vertù quando è facto de la Ecclesia mal governo.