TENEBROSO agg./s.m.

0.1 tenebros, tenebros', tenebrosa, tenebrose, tenebrosi, tenebroso, tenebrosso, tenebrosu, tenebroxa, tenebroxi, tenebroxo, tenebroza, tenebrusa, tenebrusi, tenebrusu, tenebruxi, tenibrusa, trenebrosa, ttenebroso, ttenebrusu.

0.2 Lat. tenebrosus (DELI 2 s.v. tènebra).

0.3 Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.): 1.2.

0.4 In testi tosc.: Ruggieri Apugliese, Lauda, XIII m. (sen.); Gatto lupesco, a. 1275 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Quindici segni, 1270/90 (pis.); Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Poes. an. ven., XIII; Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.); Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Dondi dall'Orologio, Rime, a. 1388 (padov.); Poes. an. Or Te prego, XIV (bergam.).

In testi mediani e merid.: Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Vindicta salvatoris volg., XIV (sab.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1343.

0.7 1 Privo di luce; parzialmente o totalmente in ombra. 1.1 [Rif. alla materia fisica:] che non si lascia attraversare dalla luce. 1.2 Di colore scuro o che arreca oscurità. 2 Estens. Privo della facoltà della vista; offuscato (anche fig.). 2.1 Poco o scarsamente visibile e insidioso (in contesto fig.). 2.2 Fig. Privo di lucidità e chiarezza mentale. 2.3 Fig. Incerto, dubbioso. 2.4 Fig. [Rif. gen. a un testo, a un autore:] difficile da comprendere, ostico. 3 Fig. Sviato, ottuso moralmente (rif. spec. allo stato di chi si trova al di fuori della grazia divina). 3.1 Pieno di male; che induce o indulge al peccato; segnato dal peccato. 3.2 Lo stesso che crudele. 4. Che ha un aspetto minaccioso e incute paura. (anche in contesto fig.). 4.1 Estens. Che provoca o patisce sofferenza.

0.8 Matteo Luti 28.04.2022.

1 Privo di luce; parzialmente o totalmente in ombra.

[1] Gatto lupesco, a. 1275 (fior.), 91, pag. 291: L'aria era molto scura, / e 'l tempo nero e tenebroso...

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 578, pag. 120: Oi De, com quel me par dolor angustïoso: / S'eo stess un pizen tempo in carcer tenebroso / Destreg e imbogao, trop serev gramezoso.

[3] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. II, pt. 2, cap. 2a, pag. 57.14: la luna [[...]] ène corpo grande quasi como la terra, retondo como palla (et) solido, sì ke essendo sotto del sole e sguardata da lui da una parte non puote passare da l'altra per la grandeçça e solideçça d'essa luna, sì ke sempre una parte de lei ène illuminata e l'altra ène tenebrosa e oscura...

[4] Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.), 50, pag. 848: Miser Alberto de Caçanimigo, / quando fo a raxone, sença pensiero / ave ordenato la tela del batistiero / de vegnire zoxo: / sì che la parte söa de nascoxo, / quando fo sira e 'l tempo tenebroxo, / misem le scale e ave 'l tolto zoxo / del palaço.

[5] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 2, cap. 15, ch., pag. 251.26: queste caverne sono piene di spiriti, cioè di vapori, e anche hanno i· lloro istagni d'acqua, e sono tenebrose.

[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 7, vol. 1, pag. 187.13: Drusiu, fugendu da Modena, da poy que issu sappi que certi cavaleri eranu mandati da Antoniu per aucidirilu et eranu ià vinnuti, amuchaussi ad unu locu scuru et tenebrusu, vulendu muriri locu, se muriri divia.

[7] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 3, ott. 24.1, pag. 88: Era la notte oscura e tenebrosa / come Troiol voleva, il quale [[...]] sol se n'entrò nella casa già cheta.

[8] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 14, pag. 148.1: quella nocte li Grieci fermaro lo assieyo a la citate de Troya [[...]] con habundantia de grande lustrore de torze de cera e altri brossali ad innumerabele quantetate allummate; ad onne passo quella nocte, ben che fosse stata tenebrosa parea tutta lucente, commo se fosse stato clarore de iuorno.

- [Con rif. all'oltretomba infernale].

[9] Ruggieri Apugliese, Lauda, XIII m. (sen.), 40, pag. 16, col. 1: Chonfortaci d'avere vanità / e aquistare ed avere tutti e magli / che noi facciamo per farne chadere / nel tenebroso Onferno soçço e sschuro.

[10] Quindici segni, 1270/90 (pis.), 250, pag. 257, col. 1: vedrà homo chiaramente / lo inferno tenebroso.

[11] Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.), 67, pag. 640: Mai al re Lucifèr sì lo fai asaver, / açò k'el se percaço de farge proveer / d'un tenebroso logo là o' 'l deba çaser, / segundo k'el è degno e merito d'aver».

[12] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 9.4: Poi che Saturno fue messo nel tenebroso inferno, e 'l mondo era sotto Giove, venne l'etade de l'ariento, piggiore che quella de l'oro, e migliore che 'l biondo rame.

[13] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 21, pag. 102.18: Quel gran m[i]racol de Laçaro che Yesu Cristo resuscitò [[...]] e le parole ch'el disse [[...]] lo dan a cognosser che l'inferno covegne obedir a la soa voxe quando 'l criò forte: "Laçaro, vè fora"; ch'el criò a l'annima ch'era in le preson scure e tenebrose de l'antigo tyrano...

[14] Poes. an. Or Te prego, XIV (bergam.), 24, pag. 86: Or Te prego, dolzo Christo, / Ke n'è' tanto precïoso, / Per li animi ke fi afflitti / In quel logo tenebrosso.

[15] Vindicta salvatoris volg., XIV (sab.), pag. 59.39: fam(m)e fare (et) da(m)plire le tue (com)man(n)am(en)ta acciò ch'io misero (et) crudele ch'io non vaia ad quillu luoco tenebroso (et) obscuro el quale ène sença fine et sença refrigerio et poçça pervenire al tuo santissimo rengno...

1.1 [Rif. alla materia fisica:] che non si lascia attraversare dalla luce.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 8, pag. 98.33: [[La luna]] abbia alcuna similitudine colla stella, la quale è chiara, e cum la terra, la qual è tenebrosa e umbrosa e ruginosa.

[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 7.4106, pag. 366: Ombra è non altro che celata luce / Da corpo tenebroso che riceve / Lo raggio che diretro non traluce.

[3] <Ottimo, Par., a. 1334 (fior.)>, c. 2, pag. 43.15: non puote passare nè per conseguente il raggio del Sole, ma rifletterebbesi, come fae lo colore per quello vetro che ha dirietro a sè piombo, cioè lo specchio; il quale colore tanto penetra, quanto è il corpo diafano, cioè il vetro; poi quando trova il piombo, che è corpo ottuso e tenebroso, non potendo più passare, si riflette in dietro...

1.2 Di colore scuro o che arreca oscurità.

[1] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 1813, pag. 84: Vui brusaré en fogo ardente / Cruël e pessimo e buiente, [[...]] En fumo grand e tenebros / Molto fort et angostïos...

[2] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 13b.56, pag. 92: Tant'è magna di Dio e valoroza / la potensa, che cose onne sostene, / c'a' monti pò leggèr dar mutamento, / e chiara cosa far ch'è tenebroza...

[3] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 6.420, pag. 151: movesi per tempo il dolce fiato / Che tenebrosi vapori accompagna. / Se non li rompe, il Sol vanne celato...

[4] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 19, pag. 50.1: l'angelo, che guidava lo populo, si pose in mezzo tra loro e faraone; e la nebbia da lato delli ebrei era chiara e lucida, ma da lato di Faraone era oscura e tenebrosa.

2 Estens. Privo della facoltà della vista; offuscato (anche fig.).

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 1, pag. 76.8: Le nature dei serpenti son tali che quando egli invecchia, li suoi occhi diventano torbi e tenebrosi, perchè elli sono coperti, ed egli sì 'l conosce bene.

[2] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 35, pag. 275.2: Lo nostro segnore Deo per la soa sanctisima pietà e gratia quela vixenda ch'à facto e tenuti li nostri ocli tenebrosi cum alegra recompensatiom remova...

[3] Quatro partite del corpo, 1310 (fior.), pag. 244.13: Quando nel capo si racoglie alquno soperchio sì avràe li ochi tenebrosi e osquri, e graveza nelle ciglia overo perqussione nele tenpie...

[4] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 9, col. 2.1: Alle percosse d'occhi. Item a percosse vel omore iscorso per força che ssia gli occhi molto tenebrosi, rossi, carnacciosi et con grande dolore, lagrime, enfiato...

2.1 Poco o scarsamente visibile e insidioso (in contesto fig.).

[1] Storia d'un romito, a. 1373 (fior.), pag. 12.7: «Le vie del nimico sono coperte e tenebrose: el figliuolo di Dio sì allumini e afortifichi il mio cuore».

2.2 Fig. Privo di lucidità e chiarezza mentale.

[1] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 1, cap. 20, Antonio, pag. 587.17: E voi, stolti, questo non considerando, fra tanti cori e congregattioni d'omini vertudiosi e savii in Cristo, tendete le reti dei silogismi, credendovi la vera luce onnubilare per le vostre tenebrose scientie.

[2] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 12, cap. 4, pag. 82r.5: In questo ultimo grado della persecutione nella quale l' huomo siede tutto in tenebre, incomincia a vedere sì grande luce che 'l suo tenebroso intellecto non la può comprehendere.

[3] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), Proemio, pag. 18.1: O speranza dolcissima dell'afflitta mente, e unico conforto del trafitto core, io non mi vergognerò d'aprirvi con qual forza nel tenebroso intelletto m'entrasse la verità contro la quale io puerilmente errando avea l'armi prese.

[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1341 (pis.), L. 1, cap. 14, vol. 1, pag. 108.7: se l' anima era ignorante e tenebrosa, ed ella si sente infundere luce e sapienza: ed era fredda e debole, ed ella si sente infundere fervore e potenza, come può dubitare, che sia colui, dal quale tali doni riceve?

[5] Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.), cap. 5, pag. 217.18: Un altro nocimento e danno fa la superbia all' uomo, ch' ella gli toglie il lume dello 'ntelletto e fàllo oscuro e tenebroso.

2.3 Fig. Incerto, dubbioso.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348/63 (fior.), L. 10, cap. 25, vol. 2, pag. 488.1: il legato sotto parole generali avea fatto sentire come nella città era trattato, ma d'esso non avea dato indizio veruno; e stando per questo i governatori e i cittadini di Firenze nel tenebroso sospetto, Bernarduolo Rozzo, che vedea suo ragionamento tornato in fummo, pensò di fare civanza, e trarre vantaggio delle fatiche ch'avea ordinato i· male operare...

2.4 Fig. [Rif. gen. a un testo, a un autore:] difficile da comprendere, ostico.

[1] Antonio da Ferrara (ed. Bellucci), XIV s.-t.q. (tosc.-pad.), canz. 77a.30, pag. 328: Chi saprà i vocaboli / e le divariazione ortografare? / Chi saprà interpretare / i tenebrosi testi?

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 310, pag. 246.30: Eraclito è assai appo gli antichi filosofi famoso; ma di lui altro nella mente non ho se non che quegli libri, li quali egli compose, furono con tanta oscurità di parole e di sentenzie scritti da lui, che pochi eran coloro li quali potessero de' suoi testi trar frutto; per la qual cosa fu cognominato «tenebroso».

[3] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 85, pag. 163.14: Agustino, Ieronimo e gli altri dottori e santi miei, illuminati dalla mia veritá, intendevano e cognoscevano nelle tenebre la mia veritá; cioè che la santa Scrittura, che pareva tenebrosa perché non era intesa, non per difetto della Scrittura ma dello intenditore che non intendeva.

2.4.1 Sost. Concetto o questione di difficile comprensione.

[1] Meo Abbracc., Rime (ed. Contini), XIII sm. (pist.>pis.), 4, 1.8, pag. 347: Donque, chi non per sé vede lumero, / vèneli chero - fare al poderoso: / unde dimando a voi, che siete spero / pales' e altero - d'onni tenebroso.

[2] Poes. an. A cquei ch'è, XIII sm. (tosc.), son. 73.2, pag. 993: A cquei ch'è sommo dicitore altero / e ched è spero - d'ogni tenebroso / con grand'umilità mercé li chero / che faccia clero - me, che son pensoso / d'Amor, ch'e' rend'a ogn'omo lumero...

3 Fig. Sviato, ottuso moralmente (rif. spec. allo stato di chi si trova al di fuori della grazia divina).

[1] Poes. an. ven., XIII, 346, pag. 146: Santo alboro, çusto e glorioso, / Chi no te ama ben è tenebroso; / Chi no çercha quella passion / No sa che sia gracia nì don.

[2] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 5.89, pag. 506: La misericordïosa / mamma de lo dolçe fillo, / sancta Maria pïetosa, / ella dia aiuto e cconsillo / ad onn' alma tenebrosa / k' è ppresa de malo impillo / et errando va 'n escillo: / déiala a ssé trare!

[3] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 1, cap. 10, pag. 30.9: «dichi Xristu: 'si ll'ocky tou serà malvasu, tuctu lu corpu toy serray tenebrosu' - tantu vole diri: 'se la intentione tua', la quale intendi Xristu per l'okiu, 'serrà malvasa, tuctu lu corpu toy', zo è omni opirationi tua, 'serrà tenebrosa et obscura de la gratia de Deu'...

[4] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 23, pag. 303.26: E quando venne ad la sera, li occhi del suo cuore tenebroso comincionosi ad aprire e guardare ale paraule che avea udite di salute...

- Sost.

[5] Contr. Croce e Vergine, XIII ex. (tosc.or.), 176, pag. 312: El sol lucente nato del tuo germine / ai tenebrosi huopre la fenestra.

[6] Cavalca, Rime (ed. Simoneschi), a. 1341 (pis.), 9.13, pag. 30: Sommo consiglio mi par ch' ogn' uom gridi: / aiuta, Cristo, aiuta i tenebrosi / sotto 'l tuo gonfalon che siam traditi, / aiutaci che noi non siam periti.

3.1 Pieno di male; che induce o indulge al peccato; segnato dal peccato.

[1] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 22.5, pag. 784: La lanmia àne lo lacte venenoso, / sì ke latando lo filiolo ucide; / alcuno ce ne nasce vitïoso / ke fuge e da la madre se divide. / E così fa lo mondo tenebroso: / ko li delecti sui l'alme conquide, / lo suo confecto tanto è doloroso, / kome veneno nell'alma s'aside.

[2] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 249, pag. 39: La nostra vita è mmisera, stu mundu è ttenebrusu...

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 74.24, pag. 311: La Bontate se comporta questo amore furioso, / ché con esso se sconfige questo monno tenebroso, / el corpo lussurioso - se remette a la fucina, / perde tutta la sentina - che lo facea deturpare.

[4] Barlaam e Iosafas (Triv.), XIII/XIV (tosc.occ.>sett.), cap. 2, pag. 23.3: e façoli pregi et gratia [[scil. al Signore]] perché li è piaxù de trarme del podere del diavolo e che m'à facto desprexiare la tenebrosa vanità de questo mondo...

[5] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 16, pag. 123.11: in questa paraula, si mostra l'errore di questi nostri parenti tenebroso per tre ragioni: primo ratione cecitatis, secundo ratione societatis, tertio ratione localitatis.

[6] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 54.153, pag. 324: En questo mar l'omo s'aduxe / refuando la biâ luxe / de De', vojando fà ascose / le overe soze e tenebrose.

[7] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 12, pag. 634.27: Dovemo temere la ignoranzia de' peccati e delle negligenzie e de' mali occulti a noi e manifesti a Dio; e che ciecamente non passiamo per questo secolo tenebroso...

[8] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 4, vol. 1, pag. 45.36: ammoniti di pastorale constume, lassate le 'nsidie del tenebroso diavolo, non vorranno conoscere lo Dio della luce...

[9] Stat. palerm., 1343, Esordio, pag. 4.23: la natura humana [[...]] incursi infra li altri tri erruri, zoè ingnorancia, concupiscencia et malicia; per li quali erruri denudata e cachata, abandunau e pirdiu lu lumi di la gracia divina, zo esti abandunandu e trapassandu li cumandamenti di Deu, consicutandu la dilletacioni di lu miseru corpu per la via tenibrusa et obscura.

3.1.1Corrotto moralmente, contaminato (da un vizio).

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 16, pag. 83.24: il peccato fa ne l'anima che lla fa tenebrosa, oscura, laida, impura e maculata.

[2] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 41.34: e se la intenzione è torta e biforcuta, o ella ripiega addietro, tutta la coscienzia è tenebrosa e corrotta la massa delle vertude, che sanza diritta intenzione limosina è peccato, e vertù vizio.

[3] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 13.19: Effetto dello amore si è che 'l vero amadore di nessuna avarizia può esser tenebroso: quello ch'è disconcio e disadorno, amore lo fa chiaro d'adornezze...

3.1.1.1 Estens. Turpe, ignominioso (rif. a un'azione).

[1] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 103.28: A qual pare libertà, e cosa da disiderare, servire ad amore? A me pare servitudine tenebrosa e cosa da fuggire per ogni modo!

3.2 Lo stesso che crudele.

[1] Dondi dall'Orologio, Rime, a. 1388 (padov.), 28.12, pag. 65: Ma dico ben che la mente me àn mossa / In odio e ira qualor che per dilecto / Ognor si sforzan di darmi percossa / Cum fronte chiara et tenebroso petto...

4 Che ha un aspetto minaccioso e incute paura (anche in contesto fig.).

[1] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 167.3: se alcuna colsa scura, sì com'è lo fum melanconich, covre lo cerebr, per necessità l'hom conven temer, per quel ch'el porta seg la caxon onda el tem, onda el s'insonia teribey e tenebrose colse e pessime da vedir e in odor puçolent e in savor acetose, de le quale nas molte pasion.

[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 68.2, pag. 363: Quando lo vento pelegar / mostra zegi tenebrosi, / fazando le unde spesegar / e 'ngroxar soi maroxi, / pòi veí l'arsura contrastar / con sporzi balumenoxi / chi no cessam de bufar, / menando porvin rajoxi.

4.1 Estens. Che provoca o patisce sofferenza.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 11.89, pag. 47: per me umilmente / [vadane] a l'avenente / ch'è sì dispïetosa, / sì che gioiosa / tornasse inver' di me per sua preghera; / che, sì m'ha lungiamente / perdente, / la mia vita dogliosa / e tenebrosa / non fosse sempre di cotal manera.

[2] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 92, pag. 326: lu falsu angelu ke volse superbire / abbe plag[h]e doliose, / et tucti soy discipuli ke lu volçe seguire / à pene tenebrose.

4.1.1 Fig. Sopraffatto dal dolore, afflitto.

[1] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 197.2, pag. 248: Quando de gli occhi vaghi il bel sereno / Al tenebroso cor portava chiaro, / Quando presente a me l'aspetto caro / Del mio mortal dolor sempre era freno...

[2] Antonio da Ferrara (ed. Bellucci), XIV s.-t.q. (tosc.-pad.), canz. 77a.39, pag. 329: La sconsolata e trista de Retorica / seguitava nel dolo a passo piano, / tenebrosa del pianto in soa figura, / Tullio de retro con la sua Teorica...

[3] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 49.108, pag. 108: De doia che aveva la verçene beata / tuta par tenebrosa, pallida e deformata...