PIANTONCELLO s.m.

0.1 piantoncelli.

0.2 Da piantone.

0.3 Palladio volg., XIV pm. (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Palladio volg., XIV pm. (tosc.); A. Pucci, Libro, 1362 (fior.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 [Bot.] Piccolo ramo o germoglio di una pianta destinato al trapianto o all'innesto.

0.8 Anael Intelisano 26.11.2021.

1 [Bot.] Piccolo ramo o germoglio di una pianta destinato al trapianto o all'innesto.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 33, pag. 125.7: Ponsi il moro a piantoncelli, e pognonsi le vette de' rami, ma meglio č piantoncelli lunghi VI piei, dolati dalle due latora, e imbiutati con letame.

[2] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 20, pag. 156.16: Del mese di marzo, ovvero di novembre si pognono i talei, cioč piantoncelli in terra letaminata, e lavorata...

[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 21, pag. 158.9: I tagli, ovvero piantoncelli si pognono fendendo il lato di sotto, e mettendo in quel fesso una pietra leggiermente.

[4] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 41, pag. 293.19: E se poni talli o piantoncelli, fendi di sotto e mettivi una pietra e iscegli piante nodose e non dilicate, e nestansi d'aprile e di giugno a bucciuolo.