0.1 penetute, pentute.
0.2 Da pentuto.
0.3 Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.): 1.
0.4 In testi tosc.: Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.); Boccaccio, Filocolo, 1336-38.
In testi mediani e merid.: Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Lo stesso che pentimento. 1.1 Fras. Avere mille / centomila pentute: essere molto pentito (per iperbole).
0.8 Aurelio Malandrino 07.02.2020.
[1] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 44.2, pag. 162: E' non ha tante gocciole nel mare, / ched i' non abbia più pentute 'n core...
[2] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 813, pag. 185: O quante penetute de questo ce so state, / Ché non se provedero de queste cose passate...
[3] Sacchetti, Rime (ed. Ageno), XIV sm. (fior.), ball. 56.7, pag. 62: Liber arbitr<i>o Dio a ciascun porge, / e 'l tempo e 'l modo d'a[c]quistar vertute; / ma tal per gentil animo si scorge, / e tal per vizio fugge sua salute. / Folle <è> chi drieto al tempo ha tal pentute: / chi non appara, non ha buona scusa.
1.1 Fras. Avere mille / centomila pentute: essere molto pentito (per iperbole).
[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 42, pag. 420.33: E non per tanto, ogni ora che il no è della loro bocca uscito, hanno avuto nell' animo mille pentute, dicendo col cuore cento volte sì.
[2] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 221.10: Di che n' hanno 100.000 pentute.
[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 25, terz. 80, vol. 2, pag. 20: Ma ella fu del benificio ingrata / contro a Firenze, che le diè salute, / ed ella sempre poi l' ha nemicata. / Sicchè avute n' ha mille pentute / il Fiorentin.